FOCUS – No one likes us, we don’t care!

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Sono scherniti ed insultati, ma a loro non interessa. Hanno una pessima reputazione, ma a loro non importa. Vengono considerati una squadra ed una tifoseria da evitare, ma loro continuano ad infischiarsene. Breve viaggio nel Sud di Londra, ecco a voi il Millwall Football Club

Il Millwall FC nasce nell’estate del 1885, grazie alla decisione di un gruppo di giovani operai della Morton’s, all’epoca nota prodruttrice di confetture e pasticceria varia.
La sede della Morton’s era su di una piccola isola nell’estrema periferia Sud di Londra, un piccolo lembo di terra bagnato dalle grigie acque del Tamigi e su cui erano situati i vecchi docks di fabbricazione pre-vittoriana. Non proprio un posto idilliaco quindi, il classico “porto” in cui si incontravano (e scontravano) etnie provenienti un po dappertutto. Si trattava della Isle of dogs.
Il club fu battezzato come “Millwall Rovers FC”, e per colore sociale venne scelto un blue tendente al navy, in quanto la maggior parte dei soci fondatori erano rissosi scozzesi nativi delle periferie buie di Glasgow; il simbolo adottato richiamava alla lotta ancestrale ed al timore che da sempre incute praticamente in chiunque: il leone rampante.
Le prime partite vennero disputate sul disastrato terreno da gioco del Glengall Road, ma visto il sorprendente seguito di pubblico il trasloco era imminente: si optò quindi per andare nel più grande East Ferry Road,di fronte alla stazione di Millwall Dock.
La squadra è ormai popolarissima in zona, ed il numero di tifosi ed appassionati aumenta vertiginosamente anno dopo anno grazie al fortissimo senso di appartenenza sociale degli abitanti del luogo e con molti calciatori invitati a vestire la maglia del Millwall con la promessa di un posto di lavoro negli scali portuali del quartiere. Dopo la prima vittoria contro un club professionistico (il WBA nel 1893), i lions furono uno dei club che partecipò alla fondazione della imponente Southern League, campionato calcistico antesignano della First Division e della Premier League, a cui partecipavano praticamente tutte le squadre del Sud della nazione; nel 1900 la squadra arriva addirittura nella top four di FA Cup, eliminata solo dal molto più quotato Southampton.

Il 1910 fu l’anno del nuovo e forse più famoso trasloco nella storia del Millwall: dalla Isle of dogs si passò nella Tana. Il “The Den”, situato a Cold Blow Lane nel Sudest della capitale, fu uno dei capolavori che resero immortali l’architetto Sir Archibald Leitch assieme all’Hillsborough di Sheffield. La Tana venne inaugurata il 22 Ottobre del 1910 e, nel giro di nemmeno un anno, l’afflusso di pubblico triplicò toccando cifre che fino ad un decennio prima erano inimmaginabili.
L’acustica ed il posizionamento conferivano alle urla di incitamento una eco particolare e le squadre avversarie ne sembravano intimorite, per non parlare delle tifoserie in trasferta, letteralmente annichilite da tanta ostilità. Il Millwall fu infatti, per anni ed anni, l’unica squadra a vantare un record lunghissimo di partite casalinghe senza sconfitte: tuttavia questa eccessiva foga costò molto spesso ai lions multe a raffica, squalifiche e chiusure dell’impianto.
I primi disordini al The Den avvennero già nel 1950, ma all’epoca la baldanza e l’esuberanza degli scaricatori portuali dei docks era già nota in tutto il Regno Unito, e solo chi aveva veramente fegato si presentava in trasferta a Millwall. Dalla rivalità con il West Ham alla “mad season” 2000/01 passando per le problematiche di Luton nel 1985, la reputazione della tifoseria lions è abbastanza, usando un eufemismo, “colorita”. Questo ha comportato e comporta tutt’ora una sorta di frattura con il mondo dei salotti calcistici benpensanti e con le tifoserie più posh del paese, ma ai Millwall tutto ciò non è mai importato e pensiamo a ragione che mai se ne interesseranno.
Per il club, malgrado gli onori della cronaca dovuti alla sua calda e massiccia tifoseria, la prima promozione nella massima serie arrivò solo nel 1988! E la prima finale di FA Cup fu addirittura nel 2004 al Millennium Stadium di Cardiff contro il Manchester United, che spazzò via dal campo senza tanti problemi l’orgogliosa e combattiva compagine di Denis Wise. Ma per tutta la tifoseria quel giorno fu veramente da ricordare, un esodo di massa ed un fraterno abbraccio all’interno dello stadio furono (forse) qualcosa in più della semplice coppa da alzare al cielo.
Un autentico esercito di lions in movimento, la dimostrazione che la fede ed il senso di appartenenza viaggiano su binari molto ma molto più alti rispetto alle vittorie sul campo; c’è chi giudica tutto questo una follia, che il calcio è solo un gioco, che bisogna tifare per le squadra plurititolate.
Ma noi, proprio come nel Sud di Londra, andiamo avanti per la nostra strada e ce ne infischiamo allegramente. No one likes us, we don’t care!

Gabriele Fumi

Gabriele Fumi