Da centrocampo a bordocampo: la profezia dI Hasselbaink e la nuova vita di Frank Lampard nelle Midlands

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“Mentalmente, era uno dei giocatori più forti di sempre. Questo sarà un vantaggio anche nella sua carriera da manager”, parlava così qualche mese fa Jimmy Floyd Hasselbaink in un’intervista sul suo ex compagno di squadra, Frank Lampard. E stando a quello che abbiamo visto finora, l’ex attaccante del Chelsea non sembra aver sbagliato. Infatti la carriera a bordocampo dell’ex numero 8 dei Blues non è iniziata per niente male.

Chi è Frank Lampard? Beh, certamente è uno che non ha bisogno di presentazioni, soprattutto per la sua gloriosa e vincente carriera da calciatore; considerato infatti uno dei più talentuosi e forti centrocampisti inglesi di sempre, il ragazzo nato a Romford, un borough dell’East End londinese, muove i suoi primi passi nel West Ham, squadra che fu anche di suo padre, dove resta fino al 2001, con una parentesi in prestito anche allo Swansea, prima di diventare leggenda del Chelsea. Quel Chelsea che qualche giorno fa, con i suoi tifosi, lo ha riaccolto a casa, per il match di Coppa di Lega contro il suo Derby County, la sua nuova creatura che piano piano sta prendendo forma.

È proprio dalle Midlands che inizia la nuova vita di Frank, arrivato tra grandi clamori, non sta deludendo le attese dei Rams che cercano il ritorno in Premier League, che manca ormai da troppo tempo. L’esperienza da calciatore, ma ancor più la mentalità vincente del grande campione: a questo si sta affidando il presidente Mel Morris ed è proprio questa mentalità che Lampard sta provando ad inculcare nei suoi calciatori. E stando alle prestazioni viste ad Old Trafford (match vinto ai rigori dal Derby) e a Stamford Bridge, quella mentalità i suoi ragazzi la stanno assorbendo pian piano.

A bordocampo Frank ci mette la passione che metteva in campo, sembra quasi che voglia spingere ogni azione dei suoi, sembra quasi che a guidare la manovra ci siano i suoi piedi fatati, dimostrando oltre che la grande dedizione nel suo nuovo ruolo, anche la sua passione ed il suo amore per lo sport che lo ha fatto diventare grande. Perché non è mai stato uno qualunque il buon Lampard. Attraverso la sua semplicità è sempre stato un grande e chissà che non lo possa diventare anche in questa nuova veste, quella da manager, e chissà che non possa rendere felice Pride Park, che forse avrebbe preferito vederlo in campo, con la numero 8 sulle spalle, ma che ora se lo gode a saltellare ed esultare sotto la South Stand. A chiedere a Keogh e compagni di “bounce together” sotto le tribune di Old Trafford dopo una vittoria storica ai rigori contro uno dei suoi maestri, José Mourinho.

Chissà che Frank James Lampard Jr., un giorno non possa battere tutti i suoi più grandi maestri. Nel frattempo il Derby County se lo gode, sperando in una scalata alla Premier League. Nel frattempo la Championship ed il mondo del calcio si godono la nuova vita di un fantastico campione.

Carmine Ruotolo