Dalle colonne del Mirror, Edin Dzeko ha rivelato pesanti particolari, riportati poi dal sito della Gazzetta dello Sport, sulla fine della gestione di Roberto Mancini.
In sostanza il bosniaco ammette di esser stato parte della rivolta che lo spogliatoio dei citizens ha condotto verso Roberto Mancini sul finire della passata stagione.
Va detto, per completezza di informazioni, che Mancini non aveva la piena fiducia della neo insediata dirigenza spagnola (Beguiristain e Soriano in primis).
Dzeko ammette di aver avuto colloqui privati con il chairman del club in merito al suo ruolo all’interno della squadra: in soldoni l’attaccante richiedeva una maggior considerazione.
L’asso slavo era chiaramente scontento del suo (scarso, a suo dire) utilizzo e ne aveva già parlato con l’allenatore italiano, seppure poche volte.
Così pure non si era mai capacitato di alcune scelte, a suo dire discutibili, di Mancini stesso come ad esempio la panchina rifilatagli la partita dopo aver segnato 4 reti al Tottenham.
L’attaccante rivela anche il suo stato d’animo combattuto, relativamente alla sua posizione: fu proprio Mancini a volerlo ed in quel momento voltargli le spalle fu cosa difficile.
Così, sempre il Mirror, svela che il City decise di dare il benservito all’ex doriano per timore che anche altri capisaldi della squadra potessero avere “mal di pancia” sospetti.
Ora Dzeko è contento e così, a quanto si dice, sembra siano anche i suoi compagni di squadra.
Curiosamente, si dice, Pellegrini abbia dato ampie garanzie a Dzeko sulla sua “titolarità” il giorno prima di firmare Negredo.
Quanto durerà Pellegrini sulla panchina degli azzurri di Manchester non è dato sapere, di certo ora sappiamo che all’Etihad Stadium l’opinione di alcuni giocatori conta molto più che rispetto ad altre squadre.
Edoardo Orlandi
@EdoardoO83
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