Inglesi in Europa: il bilancio sui gironi di Champions e Europa League

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Chelsea, Getty Images

Siamo giunti anche quest’anno al termine della prima fase, quella a gironi, delle principali competizioni europee. Stiamo parlando ovviamente della Champions League e dell’Europa League, che ancora una volta hanno dato spettacolo regalandoci emozioni di ogni genere, giornata dopo giornata. Sarà il fascino dell’internazionale, che è riuscito a tenerci incollati allo schermo nonostante alcune situazioni fossero già definite al momento del sorteggio. Le sette inglesi impegnate al di là del Regno Unito hanno superato tutte, o meglio quasi tutte, il proprio girone e per la maggior parte affronteranno il sorteggio di Lunedì 14 dicembre da teste di serie. Tratte queste conclusioni è tempo di bilanci, più positivi che negativi per la fortuna di Sua Maestà la Regina Elisabetta II.

 

LIVERPOOL, MAN CITY E CHELSEA IN SCIOLTEZZA : DISASTRO UNITED

Ferran Torres (©Getty Images)

Tra le formazioni che guarderanno con interesse ciò che si evolverà da Nyon c’è il Manchester City di Guardiola, che ancora una volta approda agli ottavi di finale con la speranza di alzare al cielo la “coppa dalle grandi orecchie”, quasi un’ossessione per i Citizens. Il bilancio è senza ombra di dubbio positivo, tredici goal fatti e uno subito con cinque vittorie e un pareggio ottenuti con il minimo sforzo. Nulla da togliere al Porto, seconda a tredici, ma il City ha mostrato e confermato di essere di un altro pianeta e anche di avere a disposizione alternative di un certo livello ; saranno d’accordo Olympiacos e Marsiglia, rispettivamente terza e quarta e mai in goal contro gli Sky Blues. Insomma, un gioco da ragazzi per Pep.

Tutto facile ma meno scontato per il Chelsea che supera egregiamente un girone da prima alle spalle del Siviglia, fresco vincitore della scorsa edizione dell’Europa League, il modesto Krasnodar e il Rennes di Camavinga e Doku, future stelle del calcio europeo e non solo. Una missione superata a pieni voti per Frank Lampard che ha ottenuto quattro vittorie, di cui un 0-4 in terra spagnola con poker di Giroud, e due pareggi ininfluenti al fine della classifica finale. Un girone che ha permesso ai Blues di riscoprire nuove alternative come il tridente Werner-Abraham-Ziyech, ma soprattutto ha certificato la bontà del progetto giovani avviato un anno orsono. E promette sicuramente bene.

Passa anche il Liverpool che delle tre britanniche aveva sicuramente il girone più ostico con Ajax e Atalanta, nonostante comunque sia una delle formazioni più attrezzate a livello europeo. Meno da dar pensiero il Midtjylland. E nonostante un ko rocambolesco per 0-2 in casa a favore dell’Atalanta che rischiava di compromettere il primo posto del girone, seppur giocato in piena emergenza a livello di titolari, i Reds hanno ottenuto la qualificazione da testa di serie. Pesano come un macigno sicuramente le vittorie di misura all’andata e al ritorno contro l’Ajax, senza importanza invece l’1-1 finale in Danimarca. Nello specifico quattro vittorie, una sconfitta e un pari; tutto sommato, Jurgen Klopp puo’ sicuramente dirsi soddisfatto per il passaggio del turno.

Ole Gunnar Solskjaer (©Getty Images)

Chi non è, e non puo’ essere soddisfatto è Ole Gunnar Solskjaer, perché il suo Manchester United è già fuori dalla Champions League. Un fallimento bello e buono dal punto di vista sportivo ed economico che è costato ai Red Devils la perdita di quasi venti milioni di guadagno che il passaggio agli ottavi avrebbe garantito. I diavoli rossi terminano terzi in un girone che a bocce ferme li dava eliminati, ma che erano stati bravi a portare dalla loro parte con due prestigiose vittorie a Parigi con il PSG e in casa con il Lipsia. E qui arriviamo al nocciolo della questione: lo United non è uscito per la sconfitta interna contro Neymar e compagni o per la partita scandalosa seppur decisiva giocata in Germania. Perché a minare il cammino europeo è stato il ko di Isanbul contro il Basaksehir, cenerentola del girone, al termine di una partita che sicuramente i supporters inglesi non si scorderanno mai, per quel goal di Demba Ba che ha messo in ridicolo la già bistrattata difesa del Man United e che ha inabissato le sue certezze europee. Piazzamento finale che lo condanna ancora una volta all’Europa League e a un bilancio in Rosso.

 

EUROPA LEAGUE: EN PLEIN PER LEICESTER, SPURS E ARSENAL

Se in campionato l’Arsenal sta vivendo una delle sue peggiori partenze della sua storia, in Europa League i Gunners possono stare sereni, vista la vittoria a punteggio pieno del proprio girone. Certo, arrivare primi con alle spalle Molde, Rapid Vienna e Dundalk non deve essere un impresa per una squadra come quella di Arteta, che si è servita di un fin qui agiato cammino europeo per dimenticare quanto sia stato funesto l’inizio di Premier League. Utile anche per lanciare qualche giovane o recuperare alcuni elementi, vedi Elneny e l’attaccante classe 2001 Folarin Balogun. Dunque, il bilancio sarà sicuramente ricco di scostamenti positivi.

Obbiettivo raggiunto anche per il Leicester City, che grazie alla larga vittoria in Grecia contro l’AEK Atene si aggiudica il primato nel proprio girone, a pari punti con il Braga ma spuntandola per gli scontri diretti a suo favore, visto il 4-0 casalingo e il 3-3 in Portogallo. Qualche segno di stanchezza intuito dal sorprendente ko con lo Zorya Luhansk poteva negare il primato alle Foxes, ma così non è stato. E grazie a una grande prova nell’ultimo turno europeo i ragazzi di Rodgers potranno guardare il sorteggio con più serenità, anche per concentrarsi a riprendere la propria marcia anche in campionato.

Lucas Moura (© Getty Images)

Good Game anche per Mourinho. I suoi Spurs si qualificano ai sedicesimi di finale da testa di serie battendo 2-0 l’Anversa nello scontro diretto, al termine di una fase a gironi più turbolenta di quanto previsto. Di certo ai londinesi non aveva fatto piacere il ko in Belgio, proprio contro l’Anversa, alla seconda giornata di EL. Comunque, nonostante la dura reazione dello Special One e carichi di lavoro importanti per rimediare allo stop europeo, il Tottenham ha saputo riprendersi immediatamente e alla fine dei giochi la classifica recita: Spurs 13, Anversa 12, LASK 10 e Ludogorets 0. Un bilancio decisamente da approvare.

 

 

di Tommaso Vecchiarelli

 

Tommaso Vecchiarelli