Cari appassionati di calcio d’oltremanica, per voi continuano le interviste di Passione Premier League. Per l’occasione abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Andrea Bernini. L’attuale allenatore della Berretti dell’Arezzo ha raggiunto in carriera la Serie A con la Reggina, con la quale ha fatto il proprio esordio da titolare contro la Juventus. Il centrocampista inoltre ha segnato una splendida doppietta contro il Parma, che schierava in porta un certo Gigi Buffon.
Di seguito vi proponiamo la nostra intervista con Andrea!
Salve Andrea, iniziamo con il fare una sorta di paragone tra il calcio inglese e quello italiano. Quali pensa che siano le principali differenze tra due campionati così importanti?
“Sicuramente la fisicità è tutta un’altra cosa in Inghilterra. In Italia si cura molto di più la preparazione a livello tattico. Di certo la caratteristica degli arbitri inglesi di fischiare poco da un grosso contributo allo spettacolo. Le partite sono più divertenti, con cambi di fronte da una parte all’altra in continuazione. Da noi le squadre sono più bloccate perchè ci si concentra maggiormente sulla fase difensiva”.
Cosa pensa dei diversi stili arbitrali, da quello molto permissivo della Premier a quello un po’più classico della Serie A?
“Penso che in realtà negli ultimi anni anche gli arbitri italiani si stiano adeguando. Ci sono meno fischi rispetto a qualche anno fa, quando ad ogni minimo contatto si fermava il gioco. Ora è più veloce anche da noi e le partite subiscono meno spezzettamenti”.
Da inizio stagione in Italia vige il VAR, che gli inglesi hanno appena iniziato a testare, ma solo in FA Cup. Qual è la sua opinione a riguardo?
“Penso che sia uno strumento molto utile, soprattutto per la regolarità delle partite. Gli arbitri entrano in campo più tranquilli perchè sono aiutati. Purtroppo il VAR non elimina tutti gli errori, perchè l’interpretazione umana resta. Sicuramente, però, spezzetta il gioco e fa perdere un po’il trasporto del momento, che prima era dato anche dall’errore in sè”.
Molti calciatori e allenatori italiani in Inghilterra riescono a eccellere, come spiega questo dato?
“In Italia ci sono tantissimi ottimi allenatori, tutti molto preparati tatticamente. Probabilmente portano un tipo di esperienza e la insegnano a calciatori che si trovano davanti a qualcosa di nuovo, che funziona. Quà, anche in categorie minori, se non sei preparato tatticamente, rischi sempre di andare in difficoltà. Il recupero della palla veloce e la capacità di difendere sono prerogative”.
Come mai i calciatori migliori sono attratti così tanto dalla Premier League e snobbano il torneo italiano?
“Penso che in questo caso la causa principale siano le possibilità economiche dei club inglesi. La Premier è indubbiamente un campionato molto più ricco del nostro. Lo dimostrano anche le cifre dei trasferimenti attuali”.
Questa Premier sembra ormai indirizzata verso il City di Guardiola, ma, forse mai come quest’anno, c’è una concentrazione di allenatori di massimo livello. Chi è quello che la colpisce maggiormente?
“Senza dubbio proprio Guardiola, che reputo il miglior allenatore in assoluto del mondo. E’ riuscito a portare il suo calcio anche in Inghilterra e il Manchester City sta letteralmente dominando. Ammiro molto anche Conte; la sua tenacia, la sua grinta sono qualcosa di inimitabile”.
La redazione di passionepremier.com ringrazia sentitamente Andrea Bernini per la gentilezza e la grande cordialità augurandogli il meglio per il futuro. Un grazie in particolare per la disponibilità nel concederci questa chiacchierata nonostante i numerosi impegni.
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