Ruud van Nistelrooy è considerato uno dei migliori attaccanti della sua generazione e noi lo ricordiamo bene soprattutto per le sue gesta con la maglia del Manchester United, dove arriva nell’estate del 2001 per la cifra record di 18,5 milioni di sterline.
La sua struttura fisica sopra la media e la sua tecnica lo rendevano il centravanti perfetto per la Premier League. Divenne poi un realizzatore infallibile grazie anche agli assist di compagni di squadra del calibro di Ryan Giggs e David Beckham.
Ad Old Trafford vincerà tutti i trofei nazionali nelle stagioni che vanno dal 2002 al 2006, mettendo a segno ben 150 gol in 219 presenze. L’avventura di Ruud in quel di Manchester però non è sempre stata rose e fiori. Si ricorda infatti il difficile rapporto che aveva con Cristiano Ronaldo a causa del suo stile di gioco un po’ egoista, e le conseguenti difficoltà per Ferguson nella gestione dello spogliatoio.
Qualche anno più tardi infatti l’ex compagno di squadra Saha dichiarerà:
“Ruud aveva quel tipo di ego, voleva che tutti i palloni arrivassero a lui. E alcune volte questo, per lo sviluppo di Cristiano Ronaldo e Wayne Rooney, è stato difficile da gestire per Ferguson”
Tutto questo portò alla separazione di van Nistelrooy dai Red Devils e il suo passaggio al Real Madrid, dove rimarrà per 4 stagioni. Successivamente due piccole parentesi in Germania e in Spagna rispettivamente ad Amburgo e Malaga. Per poi annunciare il suo ritiro dal calcio giocato il 12 maggio 2012.
Che fine ha fatto?
Un anno dopo essersi ritirato, Ruud accetta l’offerta del PSV e inizia a lavorare nel settore giovanile. Dopo il mondiale del 2014 viene poi chiamato da Guus Hiddink, che è appena stato nominato commissario tecnico della nazionale olandese, per fargli da assistente. Rimarrà nello staff degli Oranje anche dopo le dimissioni di Hiddink e l’arrivo di Danny Blind.
Nel 2016 lascia il ruolo di assistente della nazionale e accetta l’offerta di allenare gli under 17 e under 19 del PSV Eindhoven. Con l’arrivo di Ronald Koeman però tornerà a coprire il ruolo di assistant manager con l’Olanda insieme a Maarten Stekelenburg.
Sicuramente tanta gavetta nei panni di allenatore per l’ex attaccante dello United. Lo rivedremo su qualche panchina importante nei prossimi anni? Staremo a vedere.
di Paolo Mossini
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