FOCUS – Manor, Highbury or Emirates? Viaggio alla scoperta degli stadi dell’Arsenal

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Esattamente un mese fa sono partito per Londra e un obiettivo che mi ero posto era quello di vedere la maggior parte degli stadi presenti nella capitale dell’Inghilterra. Uno mi ha colpito così tanto da pensare di farci questo focus, forse per la sua storia incredibile, ed è l’Emirates Stadium. Andandomi a documentare ho scoperto che l’Arsenal ha cambiato molte volte lo stadio dove gioca le sue partite casalinghe. Ma cominciamo con ordine. Le prime partite che l’Arsenal ha disputato nella sua storia sono state al Manor Ground che si trovava a Plumstead, un distretto di Greenwich, nella Grande Londra. Questo stadio fu edificato nel lontano 1888, e fino al 1913, salvo alcuni anni, ha ospitato l’Arsenal o meglio il Royal Arsenal, nome completo della squadra a quel tempo. Il primo vero incontro casalingo dell’Arsenal fu contro il Millwall; partita che finì 3-3 e prima di questo match esisteva solo un manto erboso verde senza alcuna gradinata o impalcatura. Lo stadio era molto grande per l’epoca, infatti poteva ospitare un massimo di 20.000 persone, ma nel 1888 fu colpito da un alluvione che lo distrusse quasi interamente, ecco spiegato il perché l’Arsenal giocò in quello stadio solo in alcuni anni compresi fra il 1888 e il 1913. Dopo questo tragico alluvione lo stadio cadde in rovina e si scoprì che sotto il terreno passava persino una fognatura e quindi le condizioni sufficienti per giocare non c’erano. Si decise quindi di demolirlo a 25 anni dalla sua inaugurazione. In questa foto possiamo vedere il Manor Ground con le sue piccole gradinate e un’azione di gioco fra Arsenal e Middlesbrough datata 1906.

Il secondo stadio dopo la demolizione del primo fu l’Arsenal Stadium, conosciuto da tutti i tifosi dei Gunners come Highbury. In questo stadio l’Arsenal ha giocato per più tempo, dal 1913 al 2006. Questo stadio era molto più facile da raggiungere e si trovava nel distretto di Islington, nel quartiere di Highbury dove appunto prese il nome lo stadio. La costruzione dello stadio venne affidata ad Archibald Leitch che più o meno durante quegli anni aveva anche costruito il Craven Cottage, dove gioca attualmente le partite il Fulham, altra squadra di Londra, relegato in Championship. L’Arsenal Stadium quindi era una specie di Craven Cottage, aveva un architettura ed un design molto comuni all’epoca, con una sola tribuna coperta. Durante gli anni trenta ci fu una prima revisione dello stadio con l’aggiunta di nuovi settori e soprattutto le tettoie al North Bank e alla Clock End. Molti tifosi, ma non solo, dell’epoca battezzavano questo stadio come il “salotto del calcio inglese” e se ci pensiamo bene non sbagliavano affatto, infatti, durante gli anni trenta era stato aggiunto un particolare che ancora adesso fa riconoscere lo stadio dell’Arsenal dagli altri, l’orologio. Nell’Highbury era posizionato al centro della facciata in stile decò, ben presto diventò il simbolo dello stadio e se lo guardiamo poteva esser benissimo un orologio da salotto di quel tempo. Durante i primi anni di vita di questo stadio venuto a costare circa 125.000 sterline, poteva ospitare benissimo 60.000 persone in contemporanea, un numero altissimo per l’epoca. Venne quasi completamente distrutto durante la seconda guerra mondiale e negli anni cinquanta, durante la ricostruzione dello stadio, l’Arsenal giocò le sue partite a White Hart Lane, l’attuale casa del Tottenham Hotspur. Negli anni novanta ci fu la seconda grande revisione dello stadio che comportò un adeguamento dei posti a sedere, che con i regolamenti imposti dalla Premier League, diventarono nell’anno 1993-94 circa 38.000 e la capacità fu ridotta nuovamente durante gli impegni casalinghi di Champions League, per far posto a cartelloni pubblicitari sempre più ingombranti. Dati i pochi posti a sedere e il malcontento dei tifosi l’Arsenal, per le stagioni 1998-99 e 1999-00 giocò le partite casalinghe a Wembley che da sempre era stato utilizzato dalla sola nazionale inglese. L’Arsenal conclusa la stagione nel 1999 decise che era ora di costruire un nuovo stadio che ospitasse un numero più capiente di persone rispetto all’Arsenal Stadium. L’ultima partita giocata nello stadio fu ArsenalWigan del 2006 finita 4-2 per i Gunners.
Nella foto qui in basso possiamo vedere l’attuale Emirates Stadium e un complesso di case abitate dove in precedenza sorgeva l’Highbury, si possono notare inoltre la presenza di alcuni pezzi dell’involucro dello stadio che un tempo cingeva il campo da gioco.
I lavori del nuovo stadio iniziarono nel febbraio del 2004 ma subito ci furono i primi problemi, in quanto lo stadio sarebbe costato tanto, troppo anche per il budget di una squadra del calibro dell’Arsenal. Quando sembrava tutto perduto, la compagnia aerea Emirates, investì sullo stadio dando così vita due anni dopo all’Emirates Stadium. Lo stadio sorge a poche centinaia di metri dal vecchio Highbury, ma la capienza è doppia, ospitando quindi più di 60.000 persone contemporaneamente. I tifosi non accettando che lo stadio si chiamasse come una compagnia aerea, decisero di battezzarlo come Ashburton Grove o semplicemente Grove, prendendo il nome da il quartiere subito dopo Highbury. L’Emirates è il secondo stadio più grande di tutta la Premier League, per capienza, dopo l’Old Trafford (75.000 circa) dove gioca le partite casalinghe il Manchester United. Il progetto di tutto lo stadio è costato la bellezza di 390 milioni di sterline. Lo stadio ha anche uno splendido museo e una visita dello stadio, con spogliatoi, sala stampa, ingresso al prato interamente accessibili al pubblico. Inutile dire che è una tappa d’obbligo, se si va a Londra, per chi ama il calcio inglese come me. Ci sono alcune curiosità su questo stadio, come quella che la prima poltroncina è stata posta simbolicamente dal centrocampista Diaby a marzo del 2006. La prima partita giocata fu un omaggio a Bergkamp per il suo addio al calcio giocato e l’Arsenal in quel caso giocò contro l’altra ex squadra del giocatore olandese: l’Ajax. La prima partita ufficiale, invece, fu giocata contro l’Aston Villa e terminò con un pareggio.
 Nell’immagine in basso notiamo l’interno del campo da gioco attuale dei Gunners.
Spero che questo focus sia stato interessante e chissà se potrebbe diventare un’abitudine settimanale scrivere la storia degli stadi di squadre londinesi e non. Alla prossima!
– Giovanni Maria Zinno