ESCLUSIVA – Intervista a Fulvio Pea: “Il Sassuolo come il Leicester, su Mourinho vi dico che…”

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Cari lettori di Passione Premier League, siamo felici di presentarvi questa nostra intervista esclusiva al tecnico Fulvio Pea. L’ allenatore di Casalpusterlengo ha vinto tutto quello che c’era da vincere a livello giovanile, portandosi a casa Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana da tecnico della Sampdoria Primavera, mentre con la Primavera dell’ Inter ha conquistato un torneo di Viareggio ed una Champions under18 Challenge. Con la prima squadra del Sassuolo ha invece sfiorato una promozione in Serie A, dovendosi arrendere solo al play off contro la Sampdoria.

Da allenatore delle giovanili ha avuto il merito di lanciare molti ragazzi nel panorama calcistico attuale, tra cui Pedro Obiang, attuale centrocampista del West Ham. La sua bravura è stata riconosciuta anche da Mourinho, che lo ha voluto fortissimamente all’ Inter durante la sua permanenza in nerazzurro e per il quale non ha mai lesinato parole di stima.

Ecco la nostra intervista a Mr. Pea.

Lei avrà sicuramente seguito il cammino del Leicester, pensa che sia possibile replicare un’ impresa del genere in Italia? In caso quale squadra della attuale Serie A lei ritiene più adatta a seguire le orme del Leicester?

Sono cose che succedono, raramente ma succedono come è successo in Italia con il Verona di Bagnoli. Non può succedere sempre perchè la programmazione e la qualità dei giocatori spesso e volentieri vanno al di là di altri aspetti, come quelli che hanno accompagnato la squadra di Ranieri alla vittoria del titolo del titolo. Potrò sembrare banale, ma in questa Serie A come candidata al ruolo di Leicester direi il Sassuolo.

Lei era l’ allenatore della Sampdoria Primavera quando Obiang arrivò dall’Atletico Madrid. Quest’anno il centrocampista ha vissuto la sua prima stagione in Premier League con la maglia del West Ham, che ricordo ha del ragazzo? Tra i molti giovani da lei lanciati ci potrebbe fare il nome di uno, che secondo lei si adatterebbe bene al calcio inglese

E’ uno dei tanti giocatori che Paratici, attuale direttore sportivo della Juventus, portò alla Sampdoria attraverso scelte ben studiate a tavolino. Un giocatore che sicuramente ha qualità elevate, ma che in Italia nell’ultimo periodo ha fatto un po’ fatica perchè condivideva la sua stagione con un malessere, che lo ha frenato nella sua crescita e ha un po’ rallentato il suo completamento professionale. Per il nome di un giocatore io credo che Duncan sia quello più indicato.

Parliamo ora di un suo grande estimatore, che l’ha voluta fortemente all’Inter, ovviamente mi riferisco a Josè Mourinho. Quest’anno le cose non sono andate come previsto, cosa pensa sia andato storto nella stagione del Chelsea e come mai i giocatori gli hanno voltati le spalle, uno su tutti Diego Costa.

Io non so se questo può accadere all’interno di uno spogliatoio, penso però che ci possano essere delle annate più fortunose rispetto ad altre. La stagione del Chelsea è stata abbastanza e questo poi ha condizionato il prosieguo della stagione dell’allenatore, come succede qui da noi in Italia.

Lei con Mourinho ha condiviso una delle stagioni più belle e parlo di del 2010 con il Triplete della squadra nerazzurra. Lei allenava la Primavera e in quella stagione riusci a conquistare la Champions under18 Challenge, cosa le ha lasciato questa esperienza al fianco dello Special One?

Io ho visto da vicino tantissimi allenamenti ed ho approfittato per seguire i metodi e le strategie utilizzate e questo è stato uno dei momenti fortunati della mia carriera. Penso però che non mi abbiano aiutato nel prosieguo della mia carriera, perchè quando hai a che fare con un allenatore così importante e con delle qualità umane così elevate, è difficile imitare, copiare o rubare anche dei piccoli segreti.

Ha qualche aneddoto in particolare da raccontarci su Mourinho?

Una cosa che mi colpì molto fu questa: un fine settimana lui doveva integrare un giovane della Primavera alla sua squadra per la partita della Domenica, ma pretese a tutti i costi che scegliessi prima io il mio undici titolare, per poi scegliere lui il Primavera tra le riserve. Una cosa molto particolare, molto significativa, che fa capire che oltre ad essere un bravo allenatore è stato una persona che ha fatto crescere una società, una persona con dei valori morali importanti.

Infina la nazionale inglese sembra aver trovato due grandi attaccanti, potrebbe essere l’anno giusto per la nazionale di Hodgson, dove può arrivare?

In tutte le competizioni la nazionale inglese parte con una rosa importante, ma nei momenti più delicati si ferma sempre. E’ una nazionale che riesce sempre a stupire sia nel bene che nel male, quello che mi sento di dire è che sarà un Europeo molto equilibrato e che l’ Inghilterra avrà un ruolo importante, sperando però che arrivi sempre dietro l’Italia.:

La redazione di Passione Premier League ringrazia Mr. Pea per la cordialità e la gentilezza dimostrata nel rispondere alle nostre domande ed augura al tecnico tutto il meglio per il prosieguo della sua carriera.

Andrea Pierantozzi