Una carriera di tutto rispetto come calciatore, vestendo le maglie di Bologna, Juventus e Lazio, per poi chiudere la carriera giocando per il Viareggio; squadra della sua città. Poi il coronamento con un’eccelsa carriera da allenatore. Guidò il Lecce alla prima promozione della sua storia (1984-85), allenò l’anno successivo la Lazio che salvò dalla retrocessione in Serie C e l’anno seguente agguantò anche la promozione in A, sempre alla guida dei biancocelesti. In totale, in veste di allenatore, ha ottenuto ben 5 promozioni in Serie A con Lecce (1984-1985), Lazio (1987-1988), Torino (1989-1990), Verona (1990-1991), Bari (1996-1997) e una promozione in Serie B con il Varese (1979-1980).
Ecco, cari lettori di Passione Premier League, l’intervista esclusiva ad Eugenio Fascetti:
Ha lanciato Antonio Conte quando aveva solamente 16 anni e giocava nel Lecce: preferisce di più il Conte giocatore o il Conte allenatore?
“Era un ragazzo all’epoca molto interessante, ha fatto una grande carriera da giocatore e sta dimostrando attualmente tutto il suo valore come allenatore. In generale sono soddisfatto.”
Segue la Premier League?
“Sì, seguo assiduamente la Premier League.”
Che idea si è fatto quest’anno del Chelsea di Conte?
“Credo che debba migliorare a livello difensivo. Deve mettere apposto qualche sincronia in difesa perché mi pare che i centrali siano un po’ lenti. Prima dell’arrivo di Antonio, gli stessi difensori giocavano con la marcatura “uomo contro uomo”, vedremo se metteranno in pratica questo accorgimento. In generale comunque David Luiz & Co. devono esser un po’ più attenti a non perdere facilmente le marcature.”
Crede che un miracolo calcistico come quello del Leicester potrebbe avvenire in Italia?
“Qui in Italia è già successo con il Cagliari e col Verona e in Inghilterra è capitato lo scorso anno con le Foxes che hanno saputo sfruttare l’annata nera delle big. È solo una questione di annate: ci sono stagioni nelle quali va tutto secondo i piani, altre meno. Comunque non dimentichiamoci del Cagliari di Riva, della Sampdoria ma soprattutto del Verona.”
Preferisce il gioco espresso nel calcio inglese oppure in quello italiano? Perché?
“Credo che il calcio inglese abbia ancora pochi giocatori d’alto livello nati in Italia e questo un po’ spiace. Inoltre è un dato di fatto che il calcio inglese sia più fisico e forse anche più facile, mentre il gioco che si esprime in Italia è più tattico e in generale più complesso. Resta il fatto che, in Inghilterra, le squadre di media-bassa classifica possono dare noia alle grandi squadre. Sul piano dello spettacolo che vediamo in campo non c’è storia ma ripeto, credo che il calcio inglese, almeno da un certo punto di vista, sia più facile di quello italiano.”
Le sarebbe piaciuto giocare o allenare in Inghilterra?
“Per me non ci sarebbero stati problemi, principalmente a me piaceva giocare ed allenare. Se fosse capitata l’occasione, giocare o allenare in Inghilterra non mi avrebbe fatto differenza.”
Tifa o simpatizza per qualche squadra inglese in particolare?
“Ovviamente simpatizzo per il Chelsea ma anche per tutte quelle squadre allenate da manager italiani. Credo solo che la squadra che può aspirare a qualcosa di più, almeno quest’anno, è proprio il Chelsea.”
La redazione di Passione Premier League ringrazia infinitamente Eugenio Fascetti per la cordialità e la gentilezza dimostrata nel rispondere alle nostre domande.
Intervista di Giovanni Maria Zinno
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