Cari lettori siamo orgogliosi di presentarvi questa nostra intervista esclusiva a Mario Savo, Performance Analyst calcistico professionista, uno dei ragazzi del team che si è aggiudicato uno dei premi messi in palio nel #HackMCFC, il concorso indetto dal Manchester City. Oltre a Mario il team era composto da Gian Piero Cervellera, professore di informatica applicata all’Università di Siena, Matteo Consonni, responsabile programma accelerazione e innovazione dell’Università di Leiden in Olanda, e Jeshua Maxey, designer. Savo ha già avuto diverse esperienze nel mondo del calcio, su tutte quella con il Latina allenato da Mark Iuliano, abbiamo quindi deciso di farci raccontare direttamente da lui questa sua avventura nella città di Manchester.
Cominciamo la nostra intervista cercando di fare prima di tutto chiarezza, visto che nei giorni scorsi sono state scritte molte cose, alcune delle quali non esatte.
Iniziamo col dire che abbiamo vinto un concorso con un team di tre italiani ed un ragazzo inglese, che si sono conosciuti li a Manchester e che hanno effettuato il percorso di selezione ognuno individualmente. Si è detto “Mario Savo ha vinto”, ma non ha vinto solo Mario Savo, ma c’è stato un lavoro di team di quattro professionisti, che si sono conosciuti ed uniti li a Manchester ed in due giorni hanno deciso di portare avanti un certo tipo di progetto, unendo le nostre competenze alla pari. Abbiamo vinto uno dei quattro premi presenti all’interno di questo concorso, per la precisione quello degli analisti. Seconda precisazione importante è che non siamo dipendenti del Manchester City. Avendo vinto questo premio, che è piaciuto molto ai responsabili delle statistiche del City, ci è stato detto che questa idea sarà sviluppata in futuro e ci terremo in contatto per svilupparla in collaborazione con il Manchester City.
Quindi ora tornete a Manchester o siete in attesa di una chiamata?
Noi aspettiamo una loro chiamata, un loro segnale per portare avanti questo progetto, anche perchè per svilupparlo serviranno dei soldi. Si può dire che per ora abbiamo “giocato”, siamo andati due giorni a Manchester e abbiamo avuto un’ottima idea, ma per portarla avanti serviranno investimenti. Per ora ci è stato dato un premio di 1500pounds da dividere tra tutti e quattro i membri del team.
Secondo te quanto sarà importante l’analisi dei dati nel calcio del futuro?
Considera che secondo degli studi fatti in Inghilterra, la “Performance Analysis”, che si divide in analisi tattica qualitativa e analisi quantitativo-statistica, porta al miglioramento delle prestazioni del 25/30%.Quello che sta avvenendo oggi nel mondo del calcio è un po’ quello che avvenne nell’industria automobilistica, quando si passò da un’idea fordista del produrre e basta ad una molto più vicina al toyotismo, che prevedeva un controllo di quello che veniva prodotto. Questa idea del controllare e tenere sotto controllo la produzione salvò di fatto il settore automobilistico dal collasso. Lo stesso avviene nello sport e nel calcio: si gioca, si fissano degli obiettivi, ma bisogna iniziare anche ad analizzare i dati per vedere quanto è lo scarto dall’obiettivo e capire meglio cosa si può fare per migliorare. Guardiola già dai tempi del Barcellona analizza i dati della sua squadra, ma la società spagnola fa questo lavoro anche a livello di Masia, tracciando sin da piccoli i canterani. Questo avviene anche nel calcio inglese, se si va in una società inglese i bambini hanno già il performance analyst vicino perchè comunque sia è tutto registrato, è tutto volto al miglioramento. Questa è la direzione in cui si muove il calcio del futuro.
Quindi questo Manchester City ha i numeri giusti per vincere la Premier?
Quest’anno sarà una delle Premier più belle degli ultimi dieci anni, non so se il City riuscirà a vincere, molto dipenderà da quanto Guardiola riuscirà a far fare ai propri giocatori quello che lui ha in mente. Pep è uno dei più grandi esperti del gioco posizionale, ma per fare questo serve una dedizione totale della squadra anche perchè dovrà riuscire a fare questo in un sistema calcistico in cui la palla lunga è ancora vista come uno delle basi del calcio. Guardiola porta invece una rivoluzione totale: teniamo la palla, niente lanci lunghi, la palla non si spreca, posizioniamoci bene facendo girare la palla, destrutturiamo la difesa avversaria e poi entriamo con la palla muovendoci tutti come un suolo uomo. Una rivoluzione tattica epocale. Tuttavia Guardiola arriva al Manchester City nel momento più adatto perchè Pellegrini aveva dei principi da calcio posizionale e il tecnico cileno potrebbe essere stato l’humus perfetto per inserire Guardiola. Ora bisogna vedere quanto il City riuscirà a giocare così, io ho visto qualche partita di precampionato e si vede che loro ancora non riescono a chiudere le formazioni geometriche, ad essere al posto giusto al momento giusto. Se Pep riuscirà a fare questo sarà una squadra fortissima e non parlo solo a livello nazionale, ma anche Europeo. Sinceramente spero che, il sistema statistico che abbiamo ideato, possa essere d’aiuto al mister e vedremo come le cose si svilupperanno in futuro.
La Redazione di PassionePremier.com ringrazia Mario Savo per la cordialità e la disponibilità dimostrate nei nostri confronti. Auguriamo a lui e al suo team tutto il meglio per il futuro.
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