ESCLUSIVA PP – Intervista a Massimo Palanca:” Ranieri grande amico. E Sir Bobby…”

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Cari lettori di Passione Premier, siamo lieti di presentarvi questa nostra esclusiva intervista a Massimo Palanca, stella del Catanzaro degli anni ’80, capace di militare per ben cinque stagioni consecutive in Serie A, conquistando due settimi posti consecutivi nelle stagioni 1981-1982 e 1982-1983. Oltre alla casacca giallo-rossa, ha indossato anche le maglie di Frosinone, Como, Foligno e Napoli, venendo convocato da Bearzot nel 1979 per l’amichevole Italia “sperimentale”-Germania Ovest. 

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Signor Palanca, lei è stato il calciatore più rappresentativo di una delle squadre “culto” della Serie A, un Catanzaro capace di spaventare le “big” italiane. Soprattutto lei ha condiviso quegli anni con una persona che ha appena scritto un pezzo di storia in Inghilterra…

“Certo, Claudio Ranieri. Siamo arrivati al Catanzaro assieme, nel 1974, io dal Frosinone, lui dalla Roma. Eravamo molto giovani (Palanca aveva 21 anni, Ranieri 23, ndr) e ci siamo presi subito in simpatia. Abbiamo vissuto sette anni bellissimi in Calabria, eravamo undici amici, prima che undici calciatori.”

Che emozioni ha provato nell’assistere a quella vera e propria impresa?

“Io e Claudio, assieme ad altri compagni, siamo costantemente in contatto, ci sentiamo telefonicamente spessissimo ma soprattutto ci troviamo almeno due volte l’anno. Mi sono congratulato con lui (Ranieri) in ogni modo possibile (ride), sia di telefono che di persona. La vittoria del Leicester è stata una soddisfazione innanzitutto personale, prima che sportiva, una grandissima gioia.”

Segue la Premier League?

“Se devo essere sincero, non molto: sono impegnato a girare le Marche a scovare talenti! Faccio il selezionatore per i Giovanissimi, e non ho tantissimo tempo libero; ma appena posso seguo il Leicester, perché in fondo è come se fosse la mia squadra del cuore.”

Quali sono stati i suoi idoli sportivi? Vi era qualche calciatore inglese?

“Sir Bobby Charlton. Con lui mi sono appassionato al calcio, giocatore fenomenale. Poi Best, Best era davvero di un’altra categoria. Nonostante fossimo vicini di età (Best è nato nel 1946, Palanca nel 1953, ndr) lui era un caso a parte, troppo forte.”

Ha seguito o segue qualche calciatore “contemporaneo”?

“Mh… (riflette) Beckham, forse il Beckham dello United, quando era ancora giovane, è l’ultimo che mi ha fatto davvero divertire.”

Cambiamo genere di domande. Lei è stato definito dal grande Sandro Ciotti “Uno dei migliori mancini d’Europa” ed è stata una bandiera, se non LA bandiera, di una città, prima che di una squadra. Ci sarebbe anche…

(Interrompendo la domanda) “Certo, me lo ero scordato: Ryan Giggs. Fenomeno pure lui, stessa generazione di Beckham. Ma non voglio essere paragonato a lui: lui era un campione, io sono stato solo un calciatore normale.”

Lei chiama “normale” un calciatore capace di segnare ben 13 reti direttamente da calcio d’angolo tra Serie A, B e C?

“Ci vuole allenamento, tanto allenamento (ride).”

Ha un consiglio da dare ai nostri lettori più giovani che giocano a calcio?

“Più che ai ragazzi, scambierei due paroline coi genitori, sono loro che rovinano il ragazzo e lo spirito del calcio. Dico loro (ai ragazzi) di divertirsi, di giocare spensierati, e di non preoccuparsi ad imitare le mosse dei grandi campioni, guardando molte partite. Soprattutto di Premier League! (ride).”

La redazione di Passione Premier ringrazia il Signor Massimo Palanca per la cordialità e la gentilezza dimostrata nel rispondere alle nostre domande.