Si fanno chiamare i Glaziers, ovvero i lucidatori, nome tramandato di generazione in generazione, sin dai primi del 900, in onore degli operai che passavano le ore a lucidare il Palazzo di Cristallo, dove si tenne il primo EXPO della storia.
I Glaziers rappresentano in generale i tifosi del Crystal Palace; nello specifico, la frangia calda del tifo corrisponde ai Fanatics, che alloggiano nella parte in basso a sinistra della Homelsdale Stand del Selhurst Park, vicino alla bandierina del calcio d’angolo.
Le Eagles di Londra sono l’unica tifoseria di Premier League a utilizzare ancora i tamburi, sono instancabili e cantano per tutta la partita.
Durante le partite al Selhurst trascinano tutto lo stadio, compreso il settore della Arthur Wait Stand, mentre nelle trasferte cantano incessantemente sovrastando spesso i cori del tifo avversario. L’inno ufficiale della squadra, Glad All Over, viene intonato a squarcia gola da tutto lo stadio, la traduzione letteraria è Felice dappertutto; l’inno prende ispirazione dall’omonima canzone del gruppo musicale The Dave Clark Five, che incise il pezzo nel 1964. Un’altra canzone gettonatissima, che i tifosi cantano sempre dopo ogni gol del Crystal Palace, è I Will Follow Him di Peggy March, ripresa con un successo pazzesco nel film Sister Act. La canzone riprende chiaramente il titolo, Io lo seguirò, il brano nasce come una canzone religiosa col chiaro significato di seguire una fede o un credo. Il multiculturalismo del South London, che poi converge nel tifo della squadra, porta ovviamente all’unione di diverse culture e religioni. Così la canzone è diventata di tutti, come una sorta di inno a seguire qualcosa che tutti avessero a cuore.
La posizione geografica del South London favorisce molte trasferte fuori dalla capitale inglese. I Glaziers sono un popolo numeroso che il giorno della partita si riversa nei pub di Croydon, prima e dopo il match. Indipendentemente dal risultato. I tifosi delle Eagles hanno un legame molto stretto con la squadra, soprattutto dopo le sconfitte cercano di non far mancare il loro sostegno, stadio sempre sold-out e sciarpa al collo.
La tifoseria si divide in due parti: la gente che abita nel sobborgo londinese di Croydon e coloro che vivono nel Triangle di Crystal Palace. Questa scissione si evidenzia durante la settimana, separando la vita lavorativa, mettendo in risalto i diversi ceti sociali e vestendo con diversi abiti gli uni e gli altri.
Croydon è un borgo periferico, affollato da palazzoni altissimi, marciapiedi larghi e una coltre di fumo nero provocato dai capannoni della zona industriale. È l’unica zona della città assieme a Wimbledon dove scorrono i tram. Passeggiando per Croydon, sembra quasi di non essere nemmeno a Londra, il quartiere è una via di mezzo tra le zone periferiche di Zurigo e Milano. Il centro del distretto è chiamato Croydon Town Centre ed è una via lunghissima piena di negozi e vecchie botteghe, che adesso fungono da chioschi dove vendono il pollo fritto.
Passeggiando per High Street, si nota quel pizzico di povertà che la City tiene ben nascosta, come la polvere sotto il tappeto. Croydon è la zona della working class del South London, i bus a due piani sono carichi di lavoratori impiegati nell’edilizia e nelle costruzioni.
Siamo in uno dei sobborghi che confinano col Kent, qui si respira l’aria dell’Inghilterra profonda, quella raccontata nel libro Mrs Dalloway di Virginia Wolf.
La zona non è certo turistica, anche se ha quel non so che di affascinante, dato dal fatto che di giorno sembra di camminare in una città che vive in un’altra realtà. Basta allontanarsi di qualche centinaio di metri dalla stazione di West Croydon per trovare fattorie e spazi verdi immersi nell’agglomerato urbano. Con un treno si arriva in 20 minuti a London Victoria e questo lascia libero spazio all’immaginazione che ricalca un contrasto folle quanto meraviglioso. A Croydon c’è il cuore pulsante della vecchia guardia del tifo del Crystal Palace, come si suol dire i vecchi lupi di mare, che si sistemano nella Homelsdale Stand per incitare la squadra dall’inizio alla fine.
La tifoseria più aggraziata invece ha origini nobili e proviene dalla zona del famoso Triangle, un insieme di tre strade che formano la geometria di un triangolo. L’incrocio principale, Westow Hill, è il punto più alto della città di Londra, da cui si ha una vista privilegiata e impagabile dello skyline della città. Westow Street è la zona vicina alla stazione dell’overground, zeppa di gallerie d’arte, negozi di antiquariato e ristoranti pettinati, case vittoriane con i fiori sui balconi, con vista sul Kent. Come da tradizione, il giorno della partita il Triangle si riempie di tifosi, che fanno un giro all’Haynes Lane Market, uno dei mercatini vintage più famosi della città, situato di fronte al White Hart Pub. In questo quartiere le botteghe dei mobili d’antiquariato sono davvero tante ed è facile smarrirsi nei vicoli, perdendo d’occhio l’orologio. Infatti, la Main Stand spesso si riempie pochi secondi prima del fischio d’inizio. Il Selhurst Park canta e trascina la squadra all’unisono, tutti i settori convergono in un solo vociare, che ricompone la crepa tra Croydon e Westow Hill. In questa stagione la squadra ha avuto il supporto costante del pubblico, che ha trascinato le Eagles soprattutto in trasferta, a vittorie su campi impossibili come l’Emirates o l’Etihad.
Se fuori casa i tifosi delle Eagles hanno sempre seguito la squadra numerosissimi, ovviamente si può immaginare l’atmosfera tra le mura amiche. L’aria che si respira al Selhurst Park è da brividi, quasi da distogliere lo sguardo dal campo e passare gran parte della partita a guardare gli spalti. Lo spettacolo è incredibile, ad ogni azione il pubblico si alza in piedi e lo stadio si infiamma. Un’esperienza da fare assolutamente almeno una volta nella vita.
Con la costruzione del nuovo Selhurst Park, programmata per il 2020, i Glaziers saranno ancor più numerosi e noi non vediamo l’ora. Se capitate da queste parti, provate a comprare un biglietto e godetevi lo spettacolo.
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