Tutti conosciamo il Leicester come squadra delle meraviglie, capace di vincere un titolo che neanche i migliori e più accaniti scommettitori avrebbe osato puntare. L’impresa compiuta da Claudio Ranieri resterà per sempre una delle più belle e incredibili pagine della storia del calcio, non solo in Inghilterra.
Come però sappiamo, ogni grande successo è preceduto da periodi turbolenti e di grandi sacrifici. La straordinaria annata del titolo è stata resa possibile da un uomo in particolare, Nigel Pearson; ora facciamo qualche passo indietro.
Pearson arriva in corsa nel novembre del 2011 per sostituire Sven-Goran-Eriksson, portando la squadra al nono posto. La stagione successiva il manager fu confermato alla guida delle Foxes conducendo la squadra al sesto posto, sinonimo di playoff. Sì giocano le eliminatorie, ma l’organico è troppo inesperto per la cavalcata verso la Premier e il cammino si interrompe in semifinale contro il Watford, con quel rigore sbagliato da Knockaert che diede il largo alla rete qualificazione di Deeney. Il particolare è che questo goal non servì a nulla agli Hornets, a salire fu il Crystal Palace.
Il manager nativo di Nottingham, per la seconda volta alla guida del Leicester, fu in grado di riportare la squadra in Premier League nell’annata 2013/2014 conducendo una stagione da ben 102 punti grazie soprattutto alle reti di David Nugent.
Nella stagione successiva le speranze di mantenere la categoria erano al ribasso ancora prima che la stagione iniziasse.
Qualche speranza si accende in occasione della rimonta nella partita terminata poi 5-3 sul Manchester United. A marzo arriva una sconfitta per 4-3 sul campo del Tottenham e le Foxes occupano l’ultimo posto in classifica e la retrocessione sembra chiamare il loro nome.
In quel momento scatta qualcosa, un sussulto d’orgoglio e nelle rimanenti otto partite i ragazzi di Pearson tirano fuori gli attributi mostrando a tutti cosa vuol dire indossare la maglia del Leicester. Il King Power Stadium diventa un fortino e le trasferte finiscono in scacco matto a favore di Vardy e compagni; con ben 7 vittorie nelle ultime 9 gare di campionato e con il prezioso aiuto dei senatori Morgan, Andy King e Esteban Cambiasso la squadra riesce a rimanere in Premier League. Una stagione folle sotto ogni punto di vista, che alla fine vedrà l’esonero di Nigel Pearson per ragioni che ancora oggi non riusciamo a spiegare.
L’allenatore britannico però non poteva nemmeno immaginare che ciò che aveva compiuto sarebbe stato il preludio di una delle più belle storie del calcio d’oltremanica.
di Tommaso Vecchiarelli
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