The Beatles Reds Corner – Ob-La-Di, Ob-La-Da – Song 16

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Ob-La-Di, Ob-La-Da 

Quello che amo della cultura sportiva e musicale inglese è la completa dedizione nei confronti di queste due passioni, non a caso l’Inghilterra è il paese in cui è nato il football e il britpop. Per i veri appassionati è una vera goduria passeggiare per le strade inglesi e incontrare tifosi con le sciarpe al collo, artisti con la chitarra acustica in braccio, stadi incastonati tra quartieri di case con i red bricks, eventi e concerti musicali di ogni tipo. Il luogo per eccellenza dove queste due tradizioni culturali si incontrano è il pub 

Il pub per gli inglesi è un luogo di incontro, intimo, di svago, dove uomini e donne di tutte le età passano parte della loro giornata, sentendosi a casa propria, come sul divano del salotto davanti alla tv. Spesso e volentieri può capitare anche di poter assistere a qualche concerto live dei mille artisti che sognano di scalare un giorno le classifiche delle hits. Può capitare anche di ritrovarsi a vedere una partita di calcio trasmessa dai numerosi maxischermi appesi alle pareti del locale e di urlare a squarciagola al gol della propria squadra del cuore, tutti rigorosamente muniti di sciarpa e maglietta con i colori del club. Se si vuole andare alle radici di queste tradizioni culturali bisognerebbe capitare nei dintorni di uno stadio, prima di un match e partecipare al rituale di preparazione della partita dei fan più calorosi.  

Qualche tempo fa una rivista inglese ha sottoposto un sondaggio ai tifosi dei Reds su quale fosse il loro ritrovo preferito: il risultato è stato tutto a favore del The Sandon. Per chi ha avuto la fortuna di viverlo, l’atmosfera sembra essere magica, come una grande famiglia che, al momento di dirigersi verso lo stadio, distante appena un chilometro, continua a cantare e a incoraggiare la propria squadra. La struttura, alla fine del 1800 era di proprietà di John Houlding, il fondatore del Liverpool FC.  

In prossimità dell’ingresso dell’Anfield è possibile invece bere una pinta in due pub accanto alla Kop: il The Albert e il The Park. Se si è particolarmente fortunati può capitare di ricevere la visita di qualche giocatore del Liverpool, è il caso di Georginio Wijnaldum che ha sorpreso il proprietario del The Twelfth Man pub con una visita del tutto inaspettata. Tavolate infinite di legno si trovano poi tra i corridoi dell’Anfield, lì è possibile mangiare un panino accompagnato da una birra proprio a qualche metro dai seggiolini dai quali far esplodere tutta la fede per i Reds durante i match. 

Spostando invece l’attenzione sulla musica, uno dei pub più famosi di Liverpool è il The Cavern, in questo locale i Beatles, dopo la parentesi tedesca, hanno suonato per ben 292 serate, mandando in estasi una città intera. Ancora oggi artisti da ogni parte del mondo e cover band dei FabFour si esibiscono provando a ricreare l’atmosfera dei primi anni ‘60. Fan da tutto il mondo ritagliano del tempo durante il loro soggiorno a Liverpool per passare una serata in questo locale, c’è però da sfatare un mito: il The Cavern non è stato il primo locale di Liverpool dove si sono esibiti i Beatles, inoltre la struttura oggi visitabile non è quella originale, distrutta nel 1973 per lavori alla metropolitana, e ricostruito poi qualche metro più in là nel 1984.  Il prestigioso riconoscimento va dato ad una cantina, probabilmente ancora più angusta del Cavern, ovvero un locale chiamato Casbah Coffee Club al numero 8 di Hayman’s Green. Se Neil Aspinall, il roadie dei Beatles, fosse ancora vivo batterebbe i pugni sul tavolo per ridare al Casbah la gloria che merita. Lungo Mathew Street, proprio pochi passi di fronte al Cavern c’è un pub chiamato The Grapes, qui i Beatles erano soliti bere una birra in compagnia proprio dopo i concerti serali seduti sui divanetti del tavolo accanto all’ingresso del bagno delle donne, ancora oggi presente con la scritta “The Beatles sat here. Paul Mc Cartney spiegherà poi che la posizione era strategica per dare un’occhiatina alle donne che entravano e uscivano dal bagno per puntare a qualche conquista. 

Recentemente, durante il programma Carpool Karaoke, sir Mc Cartney ha deliziato i clienti increduli con un breve concerto a sorpresa al Philharmonic Pub di Liverpool. Tra le canzoni suonate spiccava Ob-La-Di, Ob-La-Da”, un motivetto simpatico scritto proprio da Paul utilizzando un’espressione di un suo amico, Jimmy Scott in lingua Yoruba (una popolazione africana) che vuol dire in maniera spensierata “the life goes on”. La canzone fa parte dell’album The Beatles (più comunemente conosciuto come The White Album per il colore bianco della copertina) ed è stata registrata nel 1968. Il tono spensierato del testo e della melodia facevano da contrasto al clima già abbastanza teso che governava in quel periodo gli studi di Abbey Road, principalmente a causa dei dissidi tra John e Paul. Quest’ultimo non tollerava la presenza di altre persone oltre il gruppo all’interno della sala registrazioni, in particolare di Yoko Ono (nuova compagna di John), cosa mai successa precedentemente.  

Questa spensieratezza era invece visibile negli occhi dei più anziani clienti del Philharmonic Pub che, abbandonando acciacchi e impedimenti dell’età avanzata, si sono lasciati andare a balli sfrenati ricordando le mani tra i capelli e le urla di quelle belle serate degli anni ‘60.  

Simone Ferracci