LA DURA LEGGE DELL’EX
Van Persie. Basta solo recitare il nome per incupire i tifosi dell’Arsenal che ancora si chiedono come sia stato possibile cedere un fuoriclasse del genere. Cederlo in Inghilterra. E cederlo al Manchester United. Terza partita da avversario per RVP e terzo gol agli ex compagni che rimangono in testa alla classifica con soli due punti sul Liverpool. Gol fondamentale per rilanciare Moyes dopo un avvio problematico e che prima della sosta porta i Red Devils a soli cinque punti dalla vetta, con un calendario ora in discesa e il morale alle stelle.
Partita deludente dei Gunners, apparsi sottotono, quasi spompati dopo la battaglia di Dortmund in Champions League. Niente drammi per Wenger, ma un risultato positivo sarebbe stato un segnale chiarissimo al campionato, soprattutto dopo i risultati di questo turno che hanno cambiato alcune gerarchie nella lotta per le primissime posizioni e in quella per la salvezza.
PASSI FALSI
Fatta eccezione per lo scontro tra Manchester Utd e Arsenal, il calendario sembrava poter regalare un weekend di tranquillità per le squadre di vertice del campionato. Succede invece che delle prime sette in classifica vincano soltanto il Southampton e il Liverpool che in grande stile si sbarazzano rispettivamente di Hull City e Fulham, mentre le altre lasciano sul campo punti pesanti e certezze contro avversari sulla carta inferiori.
SAINTS IN PARADISO
I “Bad Boys” di Pochettino continuano a stupire e conquistano il terzo posto solitario archiviando già nel primo tempo la pratica Tigers, troppo penalizzati dagli infortuni. Il 4-1 finale lascia poco spazio alle interpretazioni e altrettanto poco spazio lascia ai dubbi che ancora avvolgevano i Saints. Chiusa la pratica già nel primo tempo con le reti di Lambert, Schneiderlin e Lallana, la ripresa serve soltanto a puntellare il risultato con le reti di Sagbo per gli ospiti e Steven Davis che sigla il poker definitivo.
Il tecnico argentino dirige una macchina perfetta, capace di miscelare un attacco spavaldo coi nazionali Lambert, Lallana e Jay Rodriguez a un sistema difensivo solidissimo, frutto della diga centrale di centrocampo formata da Wanyama e Schneiderlin.
In attesa di capire dove può arrivare il Southampton, per adesso sono nei piani alti della classifica e le premesse per rimanerci ci sono tutte.
RISCATTO REDS
Il Liverpool si conferma più solido delle passate stagioni e travolge senza appello un Fulham poco pungente, anche sfortunato, ma certamente non in grado di opporsi allo strapotere Reds. L’autorete di Amorebieta spiana la strada agli uomini di Rodgers che prima dell’intervallo mettono in ghiaccio la partita con Skrtel e Suarez. Ed è proprio “El Pistolero” a chiudere il match sul 4-0 portandosi a otto reti in campionato realizzate in sei partite. L’uruguaiano, pur avendo saltato le prime cinque partite per squalifica, è capocannoniere insieme a Sturridge e Aguero, a secco in questa giornata.
IL SUNDERLAND C’E’
Era solo questione di tempo. Bisognava solo mettere in pratica ciò che era scritto nelle qualità dei giocatori e il Sunderland sarebbe rinato. Una rete di Bardsley, giocatore epurato durante la gestione Di Canio, condanna il Manchester City e regala ai Black Cats tre punti che definire fondamentali è riduttivo. I ragazzi di Poyet hanno saputo colpire, difendersi, soffrire e ripartire, mettendo in campo quell’ardore e quella convinzione che sembrava ormai smarrita. I Citizens ci hanno provato con Aguero, con Kolarov, con Dzeko, ma Vito Mannone ha sempre chiuso la porta in faccia agli avversari difendendo la vittoria fino all’ultimo minuto.
L’attacco più prolifico del campionato resta a secco contro la peggior difesa. Passo indietro per Pellegrini, ora all’ottavo posto in classifica sorpassato perfino dal Manchester United.
Il Sunderland resta al penultimo posto, ma una vittoria del genere prima della sosta, unita alla vittoria negli ottavi di finale di League Cup, mette nelle condizioni i Black Cats di guardare con ottimismo al futuro e provare a ribaltare il destino di una stagione che fino a qualche settimana fa sembrava stregata.
LA POLEMICA E’ DI RIGORE
Diciamolo subito a scanso di equivoci. Il rigore dato al Chelsea contro il West Bromwich è il classico rigore che si dà a una grande squadra contro una piccola squadra. Basta un minimo contatto, magari accentuato dal giocatore attaccante e si dà il rigore.
Mourinho ha detto che “il rigore è netto“, ma è difficile che ci creda veramente. Forse è più un modo per evitare di sottolineare come per la seconda volta consecutiva il suo Chelsea abbia completamente sbagliato partita. E’ successo sette giorni prima a Newcastle ed è capitato nuovamente contro l’ottimo WBA dell’ex bandiera di Stamford Bridge Steve Clarke, capace di condurre la partita fino al 95° con le reti di Long e Sessegnon ribaltando il vantaggio Blues di Eto’o.
Un punto in due partite contro avversari di calibro inferiore sono una novità per “The Special One” che sembrava aver trovato il sistema ideale per sfruttare a pieno l’enorme potenziale della sua squadra. Ma va dato il giusto merito a Clarke, abile nel disegnare una squadra che ha perso solo una partita nelle ultime sette e che in questa stagione ha già stoppato l’Arsenal e vinto all’Old Trafford.
DOLCE REMY
Il Newcastle di Alan Pardew miete la seconda vittima londinese in una settimana ed ancora una volta è Loic Remy, al settimo gol in stagione, a mettere al tappeto gli avversari. Stavolta a lasciarci le penne è il Tottenham di Villas Boas, apparso in affanno nelle ultime uscite e il cui dato più preoccupante risiede nella casellina delle reti segnate, soltanto nove in undici partite.
Protagonista assoluto del match il portiere olandese del Newcastle Krul, autore di parate strepitose su Paulinho, Eriksen e Sigurdsson per impedire il pareggio agli Spurs che incassano così la seconda sconfitta casalinga stagionale e sciupano un’occasione d’oro per portarsi a due punti dall’Arsenal capolista.
GOL E SPETTACOLO A SWANSEA
Non è stata una giornata positiva per gli arbitri e la riprova l’abbiamo avuta a Swansea. Anche in questo caso nel recupero viene concesso un calcio di rigore che dalle immagini appare molto generoso, per non dire inventato. Ne usufruisce lo Stoke che impatta per 3-3 su un campo complicato come quello dei gallesi e conquista un punto prezioso in chiave salvezza. Dopo aver accarezzato l’idea di portare a casa tre punti sul 2-0 grazie alle reti di Walters e Ireland, i Potters subiscono tre reti nella ripresa dai bianconeri che con Bony e Dyer completano una grande rimonta. Tutto questo accade prima dell’errore arbitrale che manda sul dischetto Charlie Adam che non fallisce e regala un punto allo Stoke, tra la rabbia e l’incredulità degli Swans.
TRE PUNTI PER LAMBERT
Un inizio di stagione non brillantissimo chiamava l’Aston Villa di Paul Lambert a una prestazione convincente contro il Cardiff. Vittoria doveva essere e vittoria è stata, con il portiere dei Bluebirds Marshall assoluto protagonista fino alla punizione splendida disegnata da Leandro Bacuna al 76° minuto, sulla quale il portiere del Cardiff rimane immobile, forse colpevolmente, subendo il gol dell’1-0.
Poco più tardi è l’ex laziale Libor Kozak di testa a insaccare il 2-0 e regalare tre punti fondamentali alla compagine di Birmingham che con questo successo sorpassa i gallesi in classifica. La posizione di Mackay è in bilico, più per le tensioni con la proprietà che per la situazione di classifica deficitaria.
VITTORIA SCACCIACRISI
Era considerata la panchina più a rischio tra quelle di Premier, ma la vittoria ottenuta contro il West Ham salva Chris Hughton e regala al Norwich tre punti fondamentali per la classifica, ancora più preziosi considerando che arrivano in uno scontro diretto.
La grande paura si materializza nella prima frazione quando Morrison insacca tutto solo capitalizzando il buon lavoro di Nolan sulla sinistra e portando in vantaggio gli ospiti. Nella ripresa Hooper pareggia i conti su calcio di rigore, prima che una punizione meravigliosa di Snodgrass faccia esplodere di gioia il Carrow Road. Nel recupero un’azione solitaria di Leroy Fer regala il terzo gol ai Canaries con Hughton che può finalmente tirare un sospiro di sollievo e provare a lavorare bene durante la sosta per migliorare il rendimento di una squadra che ha più mezzi a disposizione di quelli lasciati intravedere finora.
UN PUNTO INUTILE
Un Everton sprecone e poco incisivo soprattutto nella prima frazione lascia due punti sul campo del Crystal Palace pareggiando 0-0 e sciupa una grossa chance di avanzare in classifica visti i passi falsi delle avversarie ai primi posti.
La buona mole di gioco prodotta dalla squadra di Roberto Martinez non viene concretizzata a dovere dal reparto offensivo, probabilmente anche per la mancanza di alternative a Lukaku, unico vero punto di riferimento offensivo della squadra.
Per i padroni di casa sarebbe da considerare un buon risultato se guardassimo esclusivamente la prestazione e la caratura dell’avversario, ma il treno salvezza si allontana sempre di più per una squadra ancora senza allenatore fisso e senza la qualità necessaria per ambire alla salvezza.
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