TOFFEES CORNER – Il momento di essere uniti

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E’ una situazione difficile. La più complicata dal 2003, l’anno della qualificazione ai preliminari di Champions League, quando soffrimmo un vero e proprio reflusso di crescita dopo la magnifica campagna dell’anno precedente. Prima di analizzare quel che è successo ieri, credo che sia necessario che faccia questa premessa perché, come giusto che sia, gli Evertonians del pianeta sono tutti sul piede di guerra e, in rete, si possono leggere i commenti più crudi e cattivi verso staff tecnico e giocatori.

Normale che sia così. Ieri, i Saints hanno mostrato tutti i limiti attuali che l’Everton manifesta da tempo e a cui nessuno trova una soluzione. Gli uomini di Koeman, che arrivavano da una striscia di risultati negativi dopo un inizio fantastico soprattutto a causa degli infortuni che avevano colpito la rosa, hanno offerto una prestazione fantastica sotto tutti i punti di vista. Gioco semplice, bello a vedersi e molto concreto sono le caratteristiche di un Southampton che merita la classifica che ha e che, se non accadono disgrazie, lo porterà a concludere un campionato di tutto rispetto.

Inutile che mi soffermo nuovamente a parlare di quel che non abbiamo fatto sul piano tecnico e tattico perché risulterei monotono. La riassumo così: non abbiamo prodotto niente che ci permettesse di vantarci di essere un club che partecipa alla Premier League. E questo perché sia l’allenatore che gli uomini chiave non stanno offrendo il massimo delle loro possibilità. Su un punto, però, voglio porre l’attenzione di voi lettori: è impossibile che siamo diventati brocchi nel giro di pochi mesi. Questa convinzione non me la toglierà mai nessuno.

Nelle vittorie, nei pareggi e nelle sconfitte, Martinez e i suoi hanno, da Agosto, evidenziato palesi limiti che, alla luce della campagna acquisti estiva e del bel gioco espresso nella stagione 2013/14, nessuno si aspettava. Abbiamo riportato a Goodison Park Lukaku, abbiamo avuto la fortuna di firmare un campione come Eto’o e di firmare due giovani di prospettiva come Besic e Galloway. Abbiamo, quindi, la rosa più forte degli ultimi anni, quando facevamo le nozze coi fichi secchi a causa della mancanza di liquidità per fare mercato. Tutto questo, al momento, non è servito a niente.

Di chi è la colpa di questa situazione? Facile: di tutti. Tifosi inclusi. Perché nessuno ha manifestato il proprio disappunto nonostante fosse conscio dei problemi che sono li da vedere ogni match che giochiamo. Se l’anno scorso abbiamo avuto la scossa giusta, coloro dotati di buona memoria ricorderanno che fu proprio la presa di posizione dei Blue Noses dopo uno scialbo pareggio, a Selhurst Park, contro il Crystal Palace. Anche allora arrivavamo da un momento difficile ma, dopo quella contestazione, la squadra ebbe la spinta emotiva giusta per cambiare registro. E’ questo che manca a Jagielka e compagni in questo momento. Convinzione nei propri mezzi e spirito di sacrificio, elementi essenziali che hanno sempre contraddistinto i Toffeemen e i loro supporters.

Non c’è da fare alcun dramma, cari miei. C’è soltanto da rimboccarsi le maniche e lavorare a testa bassa per tornare a portare in alto il nostro nome. E’ la nostra storia che lo insegna. Uniti si esce dalle difficoltà. A cominciare dal prossimo turno contro lo Stoke…