ESCLUSIVA PP – Intervista a Giovanni Galeone:” Tifo Arsenal grazie a Wenger. Ranieri? In Italia..”

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Everton-West Browich

Cari lettori di Passione Premier League, siamo felici di presentarvi questa nostra intervista esclusiva a Giovanni Galeone, ex allenatore di calcio con tanta esperienza da vendere, visto il suo passato su panchine di Serie A e B. Da calciatore ha vestito le maglie di Ponziana, Monza e Udinese e agli sgoccioli degli anni cinquanta ha preso parte alla nazionale italiana juniores composta da personaggi del calibro di Facchetti e Albertosi. Nel suo palmares è presente un campionato di Serie B vinto con il Pescara nella stagione 1986-87. 

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Lei è un allenatore che ha avuto modo di vederne tante nel corso della sua carriera. All’epoca, quali erano le differenze tra Premier League e Serie A?

“Il calcio inglese è cambiato, non è più il calcio di una volta. Una volta loro giocavano con i centrali difensivi molto alti, con un centravanti abbastanza fisico bravo con i colpi di testa, palle lunghe, cambi di gioco ecc. Dopodiché hanno iniziato anche loro ad importare giocatori stranieri, soprattutto nel periodo in cui è arrivato Wenger. Quando è arrivato ha comprato giocatori francesi e ha proposto un calcio alternativo a quello che era il classico “calcio inglese”. Il calcio inglese non è cambiamento maggiore rispetto agli altri paesi d’Europa.”

A quale allenatore italiano, passato per la Premier League, si intravede? Sotto quale punto di vista?

“Non sarei stato un allenatore da Premier League. A me sarebbe piaciuto molto aver avuto l’opportunità di allenare in Spagna. In Premier non lo so se mi sarei trovato bene come mentalità e come città, l’Inghilterra non mi dice niente. Come clima, come modo di pensare non mi ci vedevo molto. Mi sarebbe piaciuto di più il tipo di calcio spagnolo.”

Come vede Mazzarri in Premier League? E’ un allenatore che ha dimostrato di essere pronto per questo tipo salto?

“Lui ha le caratteristiche per proporre un calcio che può piacere. Ha il vantaggio di guidare una squadra di proprietà italiana quindi, credo, non possa trovare grandi difficoltà. Ne ha trovate, invece, Guidolin che non mi aspettavo trovasse tutte quelle difficoltà che ha trovato. Mentre c’è stato un grande rilancio, giustamente, di Ranieri dopo che alcuni comportamenti verso di lui tenuti in Italia non erano stati dei migliori, uno su tutti quello della Juventus nelle ultime due domeniche di campionato. Ragazzo serio e molto preparato, sono contento del suo rilancio.”

Cosa ha provato quando Ranieri, tecnico italiano trattato “malamente”, è riuscito a vincere un’incredibile Premier con il Leicester?

“Sono contento perché io lo conosco da una vita anche se non sono uno che telefona molto. Ho grandissima stima di lui e ho grande affetto. Sono stato molto felice perché è il giusto riconoscimento ad un allenatore che in Italia lo avevamo quasi ridicolizzato, reso come un allenatore qualunque. In realtà è un ottimo allenatore che ha fatto bene in molti campi e in qualche altro è stato meno fortunato.”

Cosa pensa a riguardo del frettoloso esonero di Roberto Di Matteo nell’Aston Villa? Gli inglesi, di certo, non sono famosi per gli esoneri.

“Son cambiati anche in questo. Resistono ancora, naturalmente, nei grandi club tipo l’Arsenal come tradizione o come una volta il Manchester United che continuano a mantenere una loro tradizione. Però qualche altro tipo di proprietà ha opinioni diverse da quelle che erano le classiche di una volta.”

Ha qualche squadra simpatizzante in Premier League? Qual è la cosa che l’appassiona maggiormente?

“Da una vita l’Arsenal perché ho avuto modo di vedere Wenger e di giocarci anche contro quando io allenavo il Pescara e lui allenava il Monaco. Noi avevamo preso un giocatore da loro e abbiamo fatto una partita amichevole e siamo rimasti amici. L’Arsenal è la squadra che mi piace più di tutte, da sempre.”

Lei ha vissuto gli anni ’70, ’80, ’90. Ha qualche bel ricordo o qualche avvenimento nostalgico riguardante la Premier League?

“Nostalgico no, però ho peccato una bella lezione di calcio e di temperamento in Inghilterra quando le squadre che vincevano la B andavano a fare il Torneo Anglo-Italiano. Siamo andati a giocare a Liverpool, è stato meraviglioso. Ricordo benissimo il comportamento di calciatori giovani che alla fine della partita erano loro che avevano l’onore di pulire gli spogliatoi. Una cosa veramente fantastica! Ci avevano raccontato quella volta che ad una punizione per un giovane doveva consistere nel non consentirgli di pulire gli spogliatoi della prima squadra dopo la partita. Se un giocatore delle giovanili veniva punito in qualche maniera, la più grande punizione che gli si potesse dare era quella di non consentire che prendesse parte alla pulizia degli spogliatoi della prima squadra.”

La redazione di Passione Premier League ringrazia Mr. Galeone per la cordialità e la gentilezza dimostrata nel rispondere alle nostre domande. 

Gerardo Guariglia