Guardiola al City: tutto quello che ha portato e vinto a Manchester

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Josep Guardiola via One Football

Con la finale di Champions League persa contro il Chelsea di Tuchel, termina la quinta stagione consecutiva alla guida del Manchester City per Guardiola. In cinque anni, l’allenatore catalano ha saputo imprimere una propria fisionomia alla squadra, creando uno stile di gioco chiaro e definito. Possesso palla, verticalizzazioni veloci, movimento continuo senza punti di riferimento davanti e tanto altro, questo il cocktail perfetto per un undici straordinario. Parlano i risultati. Parla, soprattutto, la bacheca del tecnico spagnolo. Non possono essere frutto del caso le 3 Premier League vinte, le 4 Coppe di Lega ottenute consecutivamente dal 2018, l’FA Cup del 2019 ed il doppio successo in Community Shield fra il 2018 e il 2019. Eppure, tanto lavoro non basta. Sono in molti, infatti, a giudicare l’esperienza inglese dell’ex Barcellona come un fallimento su tutta la linea. Il motivo, ovviamente, non può che essere il mancato trionfo internazionale nonostante i 940 milioni spesi sin dal suo arrivo sulla panchina dei Citizens. Ripercorriamo, allora, quanto fatto dal catalano sin dal suo approdo alla conduzione tecnica degli Sky Blues nell’estate del 2016 dopo l’esperienza tedesca con il Bayern Monaco.

2016-2017: INIZIO ANONIMO, LAVORI IN CORSO…

La stagione dell’esordio alla guida dei Citizens si conclude senza titoli ne trionfi. Il tecnico catalano infatti, dopo una buona prima parte di stagione, non va oltre il terzo posto finale in Premier League; le semifinali di FA Cup ed il quarto turno eliminatorio in Coppa di Lega (poi rinominata Carabao Cup per motivi di sponsorizzazione). Ma è in Champions League che arriva la delusione più grande. La squadra di Guardiola, infatti, viene eliminata agli ottavi di finale da un Monaco stellare e trascinato a suon di gol e grandi giocate da un Kilian Mpabbe fenomenale e straripante. Per la prima volta in carriera, il tecnico catalano è costretto ad abbandonare la competizione al primo turno eliminatorio diretto. Stagione anonima e senza gloria, dunque, quella dell’allenatore spagnolo alla guida del City.

2017-2018: UN TRIONFO DA RECORD

Dopo le delusioni dell’annata precedente, la seconda stagione alla guida del Manchester City consegna a Guardiola le prime soddisfazioni inglesi. La Premier League, viene stravinta dai ragazzi allenati dal tecnico catalano a suon di record e prime volte. Per la prima volta nella storia del campionato d’oltremanica, infatti, viene raggiunta quota 100 punti in classifica, vengono messe a segno 18 vittorie consecutive, vengono ottenute 16 vittorie in trasferta su 19 partite e vengono segnati 106 gol in 38 incontri disputati. Insomma, record su record in campionato, dove i Citizens dominano dall’inizio alla fine. Inoltre, Guardiola conquista anche la Carabao Cup battendo l’Arsenal di Wenger in finale con un secco tre a zero. Discorso diverso in FA Cup e Champions League, dove gli Sky Blues sono costretti ad arrendersi contro Wigan (al quinto turno eliminatorio) e Liverpool (ai quarti di finale).

2018-2019: IL TREBLE INTERNO

La terza stagione alla guida del Manchester City è quella simbolo per il lavoro del tecnico catalano. In quest’annata magica, infatti, la formazione di Guardiola vince tutto quel che può vincere fra i propri confini nazionali. In 12 mesi, i Citizens conquistano Community Shield (sconfiggendo il Chelsea di Sarri), Carabao Cup (sempre contro i Blues dell’ex allenatore del Napoli dopo i calci di rigore), Premier League (dopo uno spettacolare testa a testa con il Liverpool di Klopp terminato all’ultima giornata con un solo punto di differenza, 98 a 97) e FA Cup (battendo in finale a Wembley il Watford per 6 a 0). L’unica delusione di una stagione fantastica sotto ogni punto di vista, arriva dalla Champions League. Guardiola infatti, è costretto ad arrendersi sotto i colpi del Tottenham di Pochettino. Spettacolare e rocambolesca l’eliminazione ai quarti, giunta al termine di un match folle e divertente.

2019-2020: UN PASSO INDIETRO

Stagione incolore e amara, quella del 2019 e 2020. Tristemente nota, inoltre, per lo scoppio della pandemia da Covid-19 che ha fermato il mondo del calcio per ben tre mesi fra marzo e maggio 2020. La formazione dell’allenatore catalano, parte bene conquistando il Community Shield a Wembley dopo aver battuto il Liverpool al termine di un match combattuto da entrambe le parti. In campionato però, è la squadra di Klopp ad avere la meglio e a trionfare. Per gli Sky Blues del catalano, è solo secondo posto e tanta amarezza. Triste annata anche in FA Cup, dove i Citizens devono arrendersi all’Arsenal dell’ex Arteta (passato alla guida dei Gunners dopo gli anni passati come vice di Guardiola al City). Sempre bene in Carabao Cup, però, dove gli Sky Blues battono l’Aston Villa in finale ed ottengono il secondo trofeo della stagione. In Europa poi, è terribile l’eliminazione ai quarti di finale contro il Lione di Rudi Garcia in Portogallo. Termina così, un anno deludente.

2020-2021: FRA SOGNI E SPERANZE

Ed eccoci giunti all’ultima, ed appena conclusa, stagione alla guida degli Sky Blues di Manchester. Per Guardiola, la quinta annata consecutiva in Inghilterra parte male, se non malissimo. Sull’onda lunga della caduta in Europa contro il Lione della passata stagione, i ragazzi del tecnico catalano arrancano e faticano in campionato. La svolta, giunge dopo la sconfitta esterna contro il Tottenham di Mourinho. Da lì, i Citizens ripartono ed acquisiscono consapevolezza. Così, sulla scia di ottimi risultati e prestazioni pazzesche, i giocatori di Guardiola conquistano la Premier League con largo anticipo. Anche in Carabao Cup le cose vanno per il meglio, con il City che porta a casa la competizione per la quarta volta consecutiva in cinque anni. Discorso diverso, invece, per FA Cup e Champions League. Entrambi gli obiettivi sfumano sotto i colpi di un solo ed unico colpevole, il Chelsea. La squadra di Tuchel, prima elimina Guardiola dalle semifinali della coppa nazionale, e poi ruba il sogno della prima storica “Coppa dalle Grandi Orecchie” nella finalissima in Portogallo. Insomma, quella che poteva essere la stagione dei miracoli, si è trasformata in un grande ed indimenticabile rimpianto.