Un anno straordinario, ricordi indelebili e grandi traguardi raggiunti. Il Liverpool della stagione 2019/20 non rappresenta solamente la versione del club che riportato il titolo di campione d’Inghilterra ad Anfield dopo ben 30 anni di assenza; ma anche un coacervo di giocatori che non passano casualmente nel Merseyside, bensì rappresentano un nucleo di uomini accomunati dalla stessa voglia di vincere. Nella stagione 2020/21, già partita pochi giorni fa con il ritiro pre-campionato, il Liverpool dovrà fare i conti con una serie di criticità.
La capacità di spesa del Liverpool nella prossima stagione
Uno spunto vincente di questa annata, mai considerato in maniera preponderante, risiede nell’aver mantenuto lo stesso nucleo formatosi tra l’inverno e l’estate del 2018. Alisson, van Dijk, Fabinho: sono questi i tre nomi fondamentali che fanno definitivamente assumere ai Reds l’attuale conformazione. Nell’estate del 2019 non ci sono acquisti degni di nota, ad esclusione di Adrian che rimpiazza il partente Mignolet come secondo portiere. Poi la dipartita a zero di Sturridge e Moreno, seguita quest’anno da quelle di Lovren e Lallana.
Quello che spesso dimentichiamo riguarda la capacità di spesa del Liverpool: se in questa stagione è stata tenuta molto bassa, dopo i fasti del 2018, quest’anno il leitmotiv non sembra cambiare. Concluso l’acquisto di Tsimikas per £12 mln (al posto di Jamal Lewis per i cui servigi il retrocesso Norwich chiedeva quasi il doppio) i Reds continuano a guardarsi intorno. L’obiettivo è quello di rinforzare la rosa, spendendo poco.
Ciò significa rinunciare a mettere sul piatto £55 mln per Timo Werner, cercando piuttosto di cercare altri campioni di grande livello con situazioni contrattuali più favorevoli. Ad esempio Thiago Alcantara, spagnolo di 29 anni pronto a lasciare il Bayern Monaco per una nuova esperienza in un altro campionato. Il Liverpool guarda al suo contratto in scadenza il prossimo anno, cercando di non farsi sfuggire l’occasione. Persino Hans Flick in conferenza stampa ha sottolineato la partenza imminente del proprio playmaker, con probabile destinazione Premier League.
La valutazione delle avversarie
Anche le altre squadre stanno compiendo, anche alla luce dei cambiamenti portati dalla pandemia globale, delle serie riflessioni su come impostare il proprio calciomercato. Se club come Chelsea e Manchester City sembrano non soffrire la crisi economica sofferta quest’anno anche nel mondo del calcio, altri club come il Tottenham o l’Arsenal prendono più seriamente in considerazione l’idea di vendere prima di poter procedere con gli acquisti (a meno che non si tratti di parametri zero, vedi Willian).
Il Chelsea sta pesantemente rinforzando la rosa, soprattutto in attacco, mentre il City affronta la partenza di Sane e David Silva, dovendo nel frattempo recuperare un margine di 18 punti di ritardo accumulati alla fine di questa stagione nei confronti del Liverpool. Il risultato del prossimo anno dei Reds passerà anche da cosa faranno le avversarie.
Come staranno the boys?
Durante tutto il suo regno ad Anfield Klopp ha sempre chiamato i propri giocatori «the boys». Ormai da qualche stagione il nucleo su cui si fonda il Liverpool rimane invariato, e non ci si aspetta che quest’anno qualcuno di essi faccia le valigie per qualche altra metà inglese o dell’Europa continentale. Salah, Mane e Firmino riprenderanno da dove hanno lasciato. Così come van Dijk, che ha già cominciato a pubblicare sui social video in cui riprende ad allenarsi.
Anche tra i brasiliani tutto rimarrà come è, con all’orizzonte la mai del tutto sopita idea che alla banda possa aggiungersi (e sarebbe un ritorno) Philippe Coutinho. Per il resto, Robertson ha già ricominciato a prendere in giro Milner per la sua età, mentre Alexander-Arnold si gode il premio di Premier League Young Player of the Season. Sarà un Liverpool in definitiva molto simile a quello di quest’anno. Negli interpreti sicuramente, e dalle parti di Anfield si augurano anche nei risultati.
di Daniele Calamia
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