“Vorrei chiudere gli occhi e svegliarmi a luglio”. Magicamente accontentato, post Covid, Jose Mourinho. Scherzi a parte (e c’è ben poco da scherzare, naturalmente), l’unico a sorridere dopo tale drammatica pandemia è proprio il navigato tecnico portoghese che, prima dell’interruzione, rischiava veramente di naufragare, eccome, alla guida di una squadra distrutta, falcidiata, massacrata da una serie enormi di infortuni e defezioni che avevano di fatto annichilito la stagione del Tottenham.

BACK ON TRACK Oggi invece gli Spurs sorridono, eccome. Jose su tutti. Si giocherà a porte chiuse, ma con tutti i propri effettivi. A centrocampo rientrerà Sissoko, elemento determinante, poderoso, necessario per domare e dominare per forza, aggressività e dinamismo il centrocampo avversario. Ma soprattutto rientrano tutte le stelle offensive, non solo Steven Bergwijn, pure e specialmente Heung-Min Son e l’uragano, Harry Kane, una delle coppie d’attacco più assortite e straordinarie d’Europa. Mancherà chi ispirerà, senz’altro, Christian Eriksen non c’è più, ma davanti il Tottenham resta tra le più forti d’Europa.
PRIMA PROVA Ottimo l’allenamento di oggi. Prima partitella a tutto campo in uno stadio vero e proprio, un impianto d’eccellenza, il Tottenham Hotspur Stadium. Per testare feeling, condizione atletica, ritorno alla normalità. Ma soprattutto ad uno stadio senza pubblico, un silenzio quasi assordante, un’atmosfera tutta particolare. Proprio per provare quell’effetto. Con kit e maglie ufficiali. Per studiare anche mentalmente come i calciatori reagissero ad una situazione in Inghilterra così paradassale. Stregone Mourinho, nulla lasciato al caso. La cura d’ogni dettaglio, la vittoria passa pure da qui.
RIPARTENZA COL BOTTO Pronti via, ufficiale da poche ore, la stagione degli Spurs riaprirà i battenti col Man United. Subito scontro diretto determinante per rientrare prepotentemente in corsa per la prossima Champions League, obiettivo che a marzo sembrava decisamente fuori portata viste le desolanti condizioni in cui versava la rosa di Jose. Invece adesso, con tutti gli effettivi a disposizione, con un Mourinho che avrà potuto sfruttare questi mesi per trasmettere i suoi dettami tecnici alla rosa, tutto può rifiorire. Come per magia. Se il Tottenham dovesse perdere probabilmente si chiuderebbe comunque ogni possibilità Champions, ma se dovesse strappare un risultato positivo, a soli 4 punti di distanza, ogni gioco sarebbe prepotentemente riaperto.
VOLATA ESTIVA E poi una volata finale, tutta estiva, tutta suggestiva. Potrebbe pure bastare il quinto posto, se il Manchester City non dovesse vincere il ricorso per la squalifica dalle prossime Coppe Europee. Due anni di stop, l’impressione è che al massimo ne accoglieranno uno. Dopo il Man United arriverà un’altra gara interna, quella col West Ham, serviranno 4/6 punti per ricandidarsi col vento in poppa. E Mou lo sa, eccome. Il futuro del club è tutto adesso.
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