Da dove arriva e a cosa può ambire lo Sheffield United

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Sheffield, 22 marzo 1899. In una giornata primaverile, come lo sono tante in questo speciale periodo dell’anno, venne fondata una società che, del calcio, voleva farne il proprio motivo d’orgoglio, lo Sheffield United. Un campionato e 4 coppe d’Inghilterra conquistati in una storia che parte da lontano e arriva fino ai giorni nostri, dove fra le tante peripezie abbiamo assistito ad una fantastica promozione in Premier League nel 2019 e l’attuale “sogno Europa“. Ma quando è iniziato tutto?

DA DOVE ARRIVA LO SHEFFIELD UNITED

Come abbiamo detto, la storia dello Sheffield United parte da lontano, da quel 22 marzo 1899 tanto caro ai Blades. Dagli anni di gloria pieni di successi precedenti alla prima guerra mondiale fino alle continue retrocessioni e promozioni, declini e rinascite che hanno riportato fino alla Premier League, quest’anno, questo magnifico club. La svolta decisiva, però, inizia dalla stagione 2016-17. Lo Sheffield United conquista il primo successo in Football League one toccando addirittura quota 100 punti, che permette così ai Blades di tornare dopo sei anni in Football League Championship. Qui, al debutto, arriva soltanto un discreto decimo posto ma nella stagione seguente lo Sheffield United raggiunge una promozione a dir poco speciale in Premier League che mancava da ben 12 anni: un’eternità.

A COSA PUO’ AMBIRE LO SHEFFIELD UNITED

Abbiamo parlato di quali passi tortuosi ha dovuto compiere lo Sheffield United, ma a cosa può ambire adesso il club britannico? Attualmente i Blades si trovano al settimo posto in Premier League e la quinta posizione è ad un solo punto, senza dimenticare che il Chelsea (4° posto) è a sole quattro lunghezze. Insomma, una stagione incredibile finora per la squadra allenata da Chris Wilder che continua a navigare sull’onda dell’entusiasmo in mezzo ad un mare mosso e un vento inarrestabile. E dato che la salvezza pare essere quasi una pratica archiviata, nemmeno un uragano potrebbe fermare i Blades, perché il sogno chiamato Europa è troppo bello per fermarsi proprio adesso. E i sognatori lo sappiamo: non si fermano davvero mai.

Di Christian Camberini