Un vecchio predestinato annuncia il ritiro a soli 30 anni

Il difensore di Birmingham avrebbe deciso di ritirarsi appena il suo attuale contratto che lo lega all'Aston Villa scadrà. Ripercorriamo la sua carriera

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Il 22 ottobre 2005 si gioca Arsenal v Manchester City. Fu una partita come le altre, con un gol di Robert Pires su rigore che diede la vittoria ai Gunners. Non lo è stata però per un giovane inglese, nativo di Birmingham, che con la maglia dei Citizens di Stuart Pearce fa il suo esordio a 17 anni. Si chiama Micah Richards. Per come gioca già in quella stagione c’è il fortissimo presentimento di essere di fronte ad un predestinato. Un difensore che un giorno arriverà al piano di sopra, dove lo attendono i Rio Ferdinand, i John Terry, i Tony Adams. Con il passare degli anni però questa rimarrà solo una chimera, confermata da una notizia arrivata quest’oggi: Richards avrebbe confidato ad amici di volersi ritirare a fine stagione a soli 30 anni.

GLI INIZI E IL GRANDE FUTURO PROSPETTATO

Eravamo all’esordio ad Highbury. L’anno dopo, a 18 anni, Micah Richards fa il suo esordio anche con la nazionale inglese. Le sue prime due partite sono contro Olanda e Spagna… c’è di peggio diciamo. Fatto sta che, al di là delle premesse, vestirà in tutto quella maglia per 13 volte. Ma torniamo al City: Richards diventa in meno di un anno titolare fisso, nel frattempo gioca anche da capitano, diventando il più giovane di sempre con la maglia dei Citizens, ed è parte integrante di tutto quel processo di rinnovamento del club dell’Etihad che in pochissimi anni passa dal limbo di metà classifica a posizioni da vertigini in Premier League. Non è il momento della carriera per farsi venire paure, e così l’anno del titolo del 2012 il centrale scende in campo per ventinove volte. Ha persino il tempo di litigare con Balotelli quella volta che Mario, in preda ad un “terribile” attacco di noia, comincia a tirare freccette dalla finestra verso i giocatori delle giovanili a Carrington. Ci vuole James Milner, un tipo duro diciamo, per fermare l’istinto di Richards di mettere le mani addosso a Balotelli [QUI L’ARTICOLO DI QUALCHE TEMPO FA]. Alla fine della sua esperienza nel 2014 con la squadra che lo ha lanciato, nonostante gli infortuni che gli permettono di giocare pochissimo negli ultimi due anni, le presenze in campionato sono 179, 245 in tutte le competizioni.

GLI ULTIMI ANNI E LA DECISIONE DI OGGI

Dopo la fine del campionato del secondo titolo, Micah Richards cerca aria nuova per potersi tornare ad esprimere ai suoi livelli. Lo contatta così la Fiorentina, alla ricerca di un giocatore duttile di difesa. Prestito oneroso con diritto di riscatto, questa la formula del trasferimento. Il rapporto con Vincenzo Montella però non sboccia mai, a causa soprattutto di divergenze tattiche e difficoltà di adattamento, e dopo sole 10 presenze in Serie A il giocatore torna al City, che però lo taglia pochi giorni dopo il suo ritorno. Rimasto senza squadra, lo contatta l’Aston Villa per tornare in Premier. Viene nominato subito capitano sul campo, segnando anche il gol del momentaneo pareggio nella sconfitta interna contro il Watford. L’anno però si rivela un disastro: gioca 24 partite ma i Villains concludono mestamente all’ultimo posto, in una stagione totalmente da dimenticare e senza mai mezza chance di salvarsi. Nella stagione successiva al Villa Park arriva Steve Bruce: il giorno dell’esordio dell’allenatore – ottobre 2016 – Richards gioca la sua ultima partita ufficiale con il club. Dei fastidi al menisco destro infatti lo costringono a stare fuori fino alla fine della stagione. Nel 2017/18 non riesce mai a ritrovare la condizione, mentre Bruce durante l’estate dell’anno scorso rilascia un’intervista al Birmingham Mail dal titolo eloquente: “deve lavorare molto di più”. Oggi l’annuncio: Micah Richards, che ha il contratto da £35.000 a settimana in scadenza in estate, avrebbe confidato ad amici di volersi ritirare e non cercare un ingaggio da un’altra parte [SCOPRI DI PIÙ SU dailymail.co.uk]. Neanche con il nuovo allenatore Dean Smith è riuscito ad ottenere mezza possibilità. Un vero peccato, considerando che si tratta di un trentenne, nonché di un giocatore che era destinato a fare grandi cose.

Daniele Calamia