Mou tra Eriksen, infortuni e incertezze: domani tostissimo Watford

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di Simone Dell’Uomo

Non sarà un sabato pomeriggio tranquillo per Jose Mourinho e il suo Tottenham Hotspur. L’ennesimo pomeriggio turbolento di una stagione difficilissima. Domani alle 13.30 tornano in Premier gli Spurs protagonisti a Watford contro una squadra tremendamente in salute, capace grazie a Nigel Pearson di riscalare la classifica e malgrado 3 mesi da ultimo posto, risalire fino al quart’ultimo posto grazie ad una rimonta meravigliosamente fulminea contraddistinta da 13 punti in 15 gare. Squadra ormai solida, tornata ai livelli degli ultimi anni, compatta e fisica, con tutti gli elementi più forti tornati a splendere, proprio l’esatto contrario di un Tottenham che, dopo aver perso punti chiave tra Natale e Capodanno per sognare ancora un quarto posto in extremis, adesso ha perso ulteriori forze, quelle migliori: Kane fuori fino ad aprile, così come Sissoko, elementi come Davies e Lloris rientranti a tutti gli effetti solo mese prossimo, per non parlare di un potenzialmente poderoso Tanguy Ndombelè che da agosto soffre di un problema al flessore che lo perseguita e non riesce a dargli continuità calcistica. Piccole sensazioni positive proprio su Hugo Lloris, rientrato oggi ad allenarsi coi compagni, ma ci vorranno tempo e settimane per recuperare ritmi e condizioni di un tempo.

TEMATICHE Inutile girarci intorno, il Tottenham di gennaio 2020 è un Tottenham pieno di incertezze, che esce da un pluriennale e radioso ciclo Pochettino (che comunque non ha portato titoli) e si sta avviando tra mille difficoltà alla costruzione dell’era Mourinho. Mille difficoltà tra infortuni, su tutti quello di Kane che impone a patron Levy di comperare una punta (si sta guardando intorno, possibilmente in prestito), e soprattutto l’addio, forse imminente, di uno dei simboli dell’era precedente, un pilastro dalla classe cristallina come Christian Eriksen, assoluto fulcro di gioco dell’era Pochettino.

Questi, naturalmente, i temi che hanno contraddistinto la classica conferenza stampa del venerdi di Jose Mourinho.

Photo by Getty Images

“WE MISS THE TARGET MAN” “E’ chiaro, in questo momento abbiamo giocatori offensivi importanti, come Son, Lucas, Alli, Lo Celso e Lamela (da notare, non cita Eriksen, e non solo perchè l’ha fatto giocare regista basso nelle ultime settimane..), ma nessuno di loro è un attaccante di ruolo. E’ possibile giocare senza attaccante, senz’altro, dobbiamo pensare a vincere più partire possibili anche senza, ma restiamo alla ricerca, ci serve una punta. “Il mercato di gennaio è un mercato di riparazione, di opportunità. Stiamo valutando, vedremo cosa succederà”.

NESSUNA OFFERTA PER ERIKSEN “Resto stupito a sentir parlare di questa trattativa. Mi sorprende tutto questo ottimismo. Vogliono Christian? Presentassero un’offerta, perchè non è ancora arrivata. Infatti, per tal motivo, domani giocherà. Pure Vertonghen in scadenza? Non lo so, non ho novità, non so se rinnoverà”. Capitolo Eriksen. A noi invece risulta che agli Spurs l’offerta sia pervenuta eccome, 12.5 milioni di euro più bonus, naturalmente dall’Inter, che per anticipare la concorrenza di un campione così a scadenza, cerca di bruciare tutti e prenderlo adesso per rilanciare le proprie chance Scudetto. Ma come noto, Daniel Levy, presidente degli Spurs, è storicamente un osso duro: richiesta ineluttabile, 20 milioni o non se ne fa nulla, anche se dovesse perderlo. L’accordo col calciatore è stato trovato sulla base di 7.5 milioni a stagione più bonus, offerta faraonica e notevole sforzo nerazzurro, come dimostrano i vari viaggi del suo procuratore a Milano, tra cui il meeting e la cena di ieri tra Beppe Marotta.

WELCOME GEDSON “Gedson Fernandes è un calciatore sì giovane ma versatile, che può giocare su tutti i ruoli del centrocampo, e soprattutto vanta già partite importanti e discreto livello di esperienza, come ciò che ha già mostrato in Champions League”.

WATFORD “Ogni volta che sono andato a Watford ho sempre affrontato partite molto complicate, ambiente molto complicato. Tipica squadra inglese, grande intensità, grande tifoseria. Adesso stanno pure bene, hanno trovato grandi risultati, sarà ancor più complicato”. 

Simone Dell’Uomo