Garibaldi e il Nottingham Forest: dall’unità d’Italia al calcio

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4th May 1958: Queen Elizabeth II presents the FA Cup trophy to the captain of Nottingham Forest, Jack Burkitt, after their 2-1 victory over Luton Town in the FA Cup final at Wembley. (Photo by Fox Photos/Getty Images)

L’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, e il Nottingham Forest: un legame forte e affascinante che trova le sue radici in questioni storiche e sociali. Cosa c’entra Garibaldi con il calcio e il Nottingham Forest? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un salto nel passato, nello specifico al 1865, anno della fondazione della squadra. A studiare e chiarire questa affascinante storia ci ha pensato Roger Bromley, esperto di cultural studies, professore emerito all’università di Nottingham e grande tifoso della squadra.

LA FONDAZIONE DEL CLUB

Nel 1864, anno precedente alla fondazione del club, l’eroe dei due mondi visitò l’Inghilterra e a Londra fu accolto da migliaia di persone, soprattutto borghesi e operai che facevano parte di gruppi della massoneria anglosassone. Un anno dopo 15 giovani attivisti, che appartenevano a quelle stesse fasce sociali e dediti allo sport del bandy, fonda il club che inizialmente prende il nome di Nottingham Forest Football and bandy club, nome dovuto al fatto che la squadra giocava nell’ippodromo del Forest Recreation Ground. I fondatori del club, nella scelta del colore della squadra, non poterono che scegliere il rosso garibaldino delle camicie dei protagonisti della spedizione dei Mille e ordinarono quindi una dozzina di divise con nappa di flanella rossa.

…. E IL LEGAME CON L’ARSENAL

Alcuni anni dopo due giocatori del club si trasferirono a Woolwich e fondarono una nuova squadra, formata soprattutto da lavoratori; i due ex ricevettero dal Nottingham palloni di cuoio e divise rosse per allenarsi. Quel club è ovviamente l’antesignano dell’Arsenal. 

CLOUGH E I MINATORI

 Il club, che vinse due Champions consecutive (’78-79, ’79-80), quindi deve la sua origine alla working class e, sebbene le cose siano molto cambiate, questo legame è ancora molto forte. La città è ormai un polo turistico molto elegante e raffinato con il suo stile vittoriano ma tra i tifosi c’è ancora un’anima garibaldina. Non è un caso che il leggendario Brian Clough, supportato anche dal proprietario laburista, abbia attivamente supportato e finanziato le proteste dei minatori locali nello sciopero dei minatori britannici del 1984-85. 

IL LASCITO DI GARIBALDI NEL CLUB

Sempre Roger Bromley spiega che, dopo le pessime prestazioni dei Garibaldi Reds, i tifosi sono soliti dire che i calciatori non sono adatti a indossare la Garibaldi, la celebre maglia del club che si ispira alle camicie rosse delle truppe garibaldine. Inoltre all’eroe dei due mondi è dedicata anche la sala conferenze del club, la Garibaldi Room e, in occasione dei match in casa, i tifosi dello stadio possono dilettarsi con un gioco a premi, il Garibaldi Golden Goal Gamble. Il viaggio di Garibaldi nella storia e nella società: dall’unità d’Italia al calcio. 

di Gaetano Romano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gaetano Romano